domenica 29 ottobre 2006

Marco Cuaz - La funzione simbolica dell'Alpe

Marco Cuaz, professore di storia all'Università della Valle d'Aosta, traccia in questo volume, della collana "L'identità italiana", un excursus storico della funzione politica svolta dall'Alpe, dei significati che il popolo (soprattutto quello italiano) ha attribuito a questa catena montuosa maestosa, inquietante, divisoria, unificante.

Luogo ostile all'uomo, le Alpi negli ultimi anni del XVIII secolo si trasformano in un ideale parco giochi per facoltosi inglesi, che iniziano a conoscerle e a farle conoscere al mondo tramite ascese, ricerche, morti.
Con la prima guerra mondiale, le Alpi tornano ad essere bastioni poderosi di divisione tra popoli in lotta, e la figura dell'alpino, e non più dell'alpinista, ha la meglio. Conoscitore profondo della montagna, martire della guerra, spedito nelle steppe del Don a morire per quella patria che non riconoscerà più, la figura eroica dell'alpino muta da eroe vincitore nel 1915, a vittima sacrificale di regimi deliranti nel 1944. Storie di alpini, forse troppe e lontane dal presente, che sfilacciano il fluire della lettura e la rendono a tratti pesante.
Passata la furia della guerra, le Alpi italiane divengono laboratorio per la tutela delle autonomie: questione spinosa e tuttora irrisolta, con clamorose ingiustizie, lotte ideologiche disattese, privilegi a macchia di leopardo e profondamente ingiusti, in nome di quei "popoli di montagna" che però risulteranno profondamente divisi. In questo libro, anche se trattato sbrigativamente, l'argomento è affrontato con il taglio giusto, accantonando la politica (come dovrebbe fare ogni studioso) e analizzando un processo unico, ma abortito, con lucidità.
L'unità (presunta) verrà trovata soltanto anni dopo, con il processo di integrazione europea e i tentativi di fare di questa catena montuosa al centro dell'Europa una cerniera tra i popoli.

Un libro da leggere tutto d'un fiato per comprendere come le Alpi, apparentemente immutabili, si sono evolute nel tempo nella percezione dei loro abitanti. Solo la parte centrale risulta pesante e dispersiva, ma è il ricordo di persone che hanno permesso di essere ancora qui, a vivere le Alpi.

Marco Cuaz
Le Alpi
Il Mulino, Bologna, 2005
Euro 12,50

sabato 28 ottobre 2006

Coerenza giornalistica

Giornale di oggi. "La corrente del Golfo rallenta. Provato da uno studio ripreso dal Guardian". Mezza pagina, in basso, con titoletto, nelle cronache.
"La Gardini insulta Luxuria nel bagno delle donne in Parlamento". Piena pagina e titolone, in "Società".

lunedì 23 ottobre 2006

Un anno fa circa, segnalavo una nuova iniziativa: l'abbinamento di una delle quattro lotterie nazionali alla "Bataille des reines", tradizione moderna valdostana della battaglia organizzata tra bovine. Che il senatore Rollandin aveva portato avanti (e ne esultava sul suo sito personale), e che è stata approvata per decreto del Ministero dell'Economia.
Ebbene, ad un anno di distanza dall'approvazione dell'abbinamento, ieri si è svolta la finale regionale che ha incoronato Venise regina delle regine. Della lotteria abbinata, nessuna notizia. Nessuna notizia durante la cronaca (in diretta regionale su Raitre, per la gioia dei molti politici presenzialisti), nessuna notizia sui giornali.
Ebbene, l'estrazione, secondo il sito delle lotterie nazionali (lotteriaitalia.net, è avvenuta il 6 settembre scorso. A vincere il secondo premio della lotteria "Lotteria per la Pace e della Buona Azione - Bataille des Reines di Aosta - Palio di Sant'Anna di Ischia", abbinato all'evento aostano è stato il possessore di un biglietto acquistato a Palermo, che si è portato a casa 100.000 euro.
Ora, data la mancanza di informazione assoluta a livello locale, bisogna dedurre che l'abbinamento è fittizio, o perlomeno non è un "abbinamento tradizionale", con un abbinamento preventivo tra un determinato biglietto e un determinato corridore: quando Cipollini taglia il traguardo, il biglietto a lui abbinato vince.
La lotteria per la pace e della buona azione è un'iniziativa dell'API, Associazione Poliziotti Italiani, ed è consistita in un tour iniziato il 6 gennaio da Milano e chiusosi a Roma 8 mesi dopo, ad agosto, consistente in serate organizzate per riconoscere l'attività e le "buone azioni" di organizzazioni no-profit.
Il palio di Sant'Anna di Ischia, una gara tra barche adobbate a festa nel mare ischitano, si è svolto come ogni anno il 26 luglio.
La Bataille des reines si svolge a metà ottobre, con prologo in notturna ad Aosta a ferragosto: viene da pensare che l'abbinamento fosse con questo evento, se non altro per questione di date: come posso abbinare un'estrazione ad un evento non ancora accaduto?

Orbene, a cosa è servito tale abbinamento? Quale è stato l'evento abbinato, quello di agosto o la finale di settembre? Non lo si riesce a comprendere in Valle d'Aosta, dove conosciamo la lotteria e la bataille, come può capirlo chi compra un biglietto? Quale è stato il "riconoscimento importante" per la "storia e la tradizione" valdostane (cito Rollandin) se nessuno ne ha parlato, né a livello locale, né tra i maniaci della dea bendata?

venerdì 20 ottobre 2006

Michele Serra - Pennellate di quotidianità

Michele Serra è un pigro giornalista, che tutti i giorni da più di dieci anni cura la pigra rubrica "L'amaca" su Repubblica. I suoi pensieri, però, sono tutt'altro che pigri. Con l'aiuto di Fausto Vitaliano, la succitata pigrizia è stata sconfitta, e i pensieri di Serra sono usciti qualche tempo fa su "Tutti i santi giorni", un compendio ragionato di dieci anni di editoriali e amache.

Serra spazia da tette e culi, gatti e cani, politici e persone serie che hanno costellato la vita prima di tutto dell'autore, e poi dei lettori, che si sentono coinvolti, possono immedesimarsi nei pensieri del giornalista. È il successo dell'amaca di Repubblica, spesso la prima pagina che ogni lettore cerca dopo aver sbrigato l'acquisto del giornale con i canonici 90 centesini all'edicolante. Purtroppo, però, molte delle amache passate risentono dell'età. Il coinvolgimento del lettore, cercato e trovato con successo, si perde nel tempo dietro al cambio del politico di turno (fa ridere leggere adesso che persino Calderoli è stato Ministro!), al ritorno alla normalità dopo la follia di mucche pazze e polli influenzati, a sensazioni ormai dimenticate della minaccia terroristica, all'indignazione perduta per le tante guerre che ormai abbiamo metabolizzato.
Quando questo libro ci tornerà in mano, tra una quindicina d'anni, cosa ricorderemo di questo tempo passato, fatto di dettagli folli e personaggi facilmente caricaturabili?

Michele Serra
Tutti i santi giorni
Feltrinelli, Milano, 2006
Euro 12,00

giovedì 19 ottobre 2006

Gabella comunale

Una vigliaccata di queste proporzioni non si era mai vista. Brandendo il manganello del potere, il Comune di Aosta ha rivoluzionato le tariffe di sosta nelle zone blu della città, dando ascolto pieno ai deliri dell'APS (presto SpA?), società che gestisce il servizio. In pratica, non si potrà più sostare gratuitamente in nessun parcheggio cittadino, se non in quelli più esterni e malserviti dai mezzi pubblici. In pratica, parcheggiare in centro costerà di più che in qualunque altra città del Nord Italia. In pratica, non si potrà più parcheggiare gratuitamente nemmeno il sabato, giorno normalmente in cui i parcheggi cittadini rimangono semivuoti (pochi lavoratori pendolari) e il commercio cittadino ha il suo apice settimanale. Aspetto con fiducia una protesta a gran voce dei commercianti, che questa volta avranno piena ragione. Il Comune di Aosta giustifica queste manovre con nobili motivi, ma nella realtà la volontà di fare cassa è l'unico obiettivo che ha mosso i nostri lungimiranti amministratori.
Che schifo...

mercoledì 18 ottobre 2006

Come sempre vogliono pisciare più lungo...

All'indomani dell'incidente nella metropolitana di Roma, in Texas è deragliato un treno. Per invidia, come sempre gli yankees hanno voluto fare le cose in grande:
Tornando alla serietà, un pensiero commosso a tutte le vittime e un invito ai romani: tornate in metro come e più di prima, per il vostro bene!

venerdì 13 ottobre 2006

Le Alpi: un'avanguardia in Europa

Werner Bätzing è uno di quegli uomini speciali che possono nascere soltanto in una terra speciale. E non ci è nato. Ma ci si è trasferito, innamorato, e ci ha dedicato la vita. Le Alpi sono diventate la sua casa, il suo lavoro, la sua passione. E, nonostante l'amore sfrenato, la lucidità non gli è mai mancata: non si è mai fatto travolgere da ondate temporanee di trionfalismo ("ah, quanto sono belle le nostre montagne!") o sconforto ("chi me l'ha fatto fare di venire a vivere qui") o commiserazione ("noi abitanti delle valli alpine siamo svantaggiati, foraggiateci di denaro pubblico"). La sua analisi è divenuta una serie di pubblicazione, la cui principale è "Le Alpi", sottotitolato alla pagina 777 "Una regione unica al centro dell'Europa". Un libro unico nel suo genere, un libro che ogni abitante delle Alpi, e della Terra, dovrebbe leggere. Non una sola volta, ma almeno una volta all'anno, e meditarci in una settimana di ritiro spirituale.

Bätzing spiega tante cose, traccia quadri sconfortanti e disarmanti per puntualità e completezza. Non c'è ambito scientifico che gli sia resistito, la sua curiosità e la sua ricerca si sono inserito in ogni anfratto dello scibile alpino.
Ma "Le Alpi", e nel mio piccolo lo dico da economista, è un libro di economia. Uno dei migliori libri di economia applicata ed empirica che mi sia mai capitato tra le mani. Tracciato il quadro generale nei primi tre blocchi di lettura, con una lucida analisi storica, economica, sociologica e sociale, antropologica, geologica e naturale, l'autore si permette di pennellare le conclusioni, dando il meglio di sé nella quarta parte, pregna di ricette, di soluzioni politico-amministrative e di conclusioni scientifiche che mai nessun politico attuale adotterebbe, vista la loro apparente semplicità. "Per chi ci ha preso, Bätzing, lo sappiamo noi quali sono i nostri problemi, e sono particolari e solo nostri, non può venire da fuori e capirli"

E invece il ricercatore, pur non negando le differenze territoriali e storiche marcate all'interno dell'arco alpino, traccia un quadro generale completamente diverso dal "sentito dire" politico e dall'allarmismo autonomistico. Le Alpi non sono una zona svantaggiata, le Alpi non sono nemmeno un'area diversa dalle altre. Le Alpi sono semplicemente inerti. L'inerzia le fa reagire lentamente agli impulsi positivi che vengono dall'esterno. E l'inerzia stessa le rende le prime protagoniste dei problemi a cui tutte le zone rurali del mondo andranno incontro nel medio termine. Le Alpi sono quindi un ideale laboratorio, un'avanguardia sociale economica e ambientale in cui si potrà vedere, in un futuro per niente remoto, se la nostra vecchia Europa riuscirà a centrare l'obiettivo dello sviluppo sostenibile o se continuerà a correre, correre, correre. Per poi deragliare bruscamente e inesorabilmente.

Werner Bätzing
Le Alpi - Una regione unica al centro dell'Europa
Bollati Boringhieri, Torino, 2006
Euro 50,00

mercoledì 11 ottobre 2006

Milano

Milano non è una città, è un parcheggio. E perdipiù è completo.
(Michele)

mercoledì 4 ottobre 2006

Compio gli anni e faccio regali a tutti

Taschen, epica casa editrice tedesca di arte, architettura, musica, cinema, cultura pop, fotografia, festeggia i 25 anni di attività con una serie di pubblicazioni speciali di qualità a prezzi stracciatissimi, assolutamente da non perdere. Consultate il catalogo, non può non esserci qualcosa che vi piaccia... Io sto sbavando da tre giorni...