sabato 30 dicembre 2006

venerdì 29 dicembre 2006

Libri da non leggere #01 - Enciclopedia della Valle d'Aosta

Inauguro la rubrica "Libri da non leggere", dopo i molti consigli letterari dei mesi passati, con un libro enciclopedico che mi ha completamente deluso, nonostante la qualità degli autori e dell'editore lasciassero credere in un'iniziativa lodevole. Si tratta dell'"Enciclopedia della Valle d'Aosta". Titolo inadatto. Si fosse chiamato "Enciclopedia dell'alpinismo valdostano" sarebbe stato più sincero.

Per apparire infatti nell'elenco alfabetico, seconda parte del volume, occorre essere titolari di un'ascesa mitica, di un'impresa titanica in montagna... della scalata dell'albero di Natale di piazza Chanoux ad Aosta.
La parola "alpinista" appare nella descrizione didascalica di gran parte delle persone inserite, nella maggior parte dei casi fuori luogo, togliendo spazio a chi ha fatto davvero la storia della Regione, storicamente e politicamente. Figure importanti della lotta partigiana, dell'amministrazione pubblica, della cultura, dello sport sono completamente assenti, per altre testimonia la loro esistenza soltanto un trafiletto. Chi ha contribuito alla nascita della Regione, alla sua autonomia, ha meno spazio di un qualche alpinista ottocentesco che ha aperto una via sul Mont Chétif o sulla cima Longhede. Per non parlare poi della marea di imprecisioni geografiche, che da amanti e conoscitori della regione non ci si aspetterebbe.
Insomma, tenetevi in tasca una trentina di euro e andate a farvi una passeggiata in montagna: se aprirete una nuova via alpinistica avrete sicuramente spazio nella nuova edizione del libro. Altro che fare la muffa in qualche ufficio del potere o acculturarsi, leggendo e scrivendo testi attendibili...

Pietro Giglio, Oriana Pecchio
Enciclopedia della Valle d'Aosta
Zanichelli, Bologna, 2006
Euro 34,00

giovedì 28 dicembre 2006

Conferenza stampa di fine anno "à la mode de chez nous"...

Nella conferenza stampa di fine anno del Consiglio e della Giunta regionale della Valle d'Aosta, l'impegno maggiore dei nostri amministratori, oltre a fornire soltanto dati positivi e cifre "buone", è stato quello di eliminare da ogni immagine o filmato e di non citare mai a voce "Perrin", termine valdostano tipico di Torgnon, da pronunciare perrèn, che significa grossomodo, secondo l'enciclopedia "Trèi Tseun" "Senatore della Repubblica italiana che ha rotto le uova nel paniere all'Union Valdôtaine".

martedì 26 dicembre 2006

Che tristezza #03

Il centro cittadino nel pomeriggio di Natale pullula di omini tristi. Tutti con la pancia piena e la nausea post prandiale, tutti vaganti senza meta e senza entusiasmo, tutti pronti a rinchiudersi in casa per abusare del proprio stomaco ancora una volta nel giorno di Santo Stefano.
Auguri a tutti!

venerdì 22 dicembre 2006

Merri Crismas

Senza di loro non è Natale...

giovedì 21 dicembre 2006

La cortina di ferro nel 2007

La Slovenia il 1° gennaio 2007 adotterà l'Euro come valuta corrente. Sarà il primo Paese ex comunista a farlo. L'entusiasmo a Lubiana è forte, la gioia per il traguardo raggiunto e per il punto di partenza per un futuro roseo è palpabile tra la gente, secondo i giornalisti occidentali sul posto.
Intanto, nella triste Valle d'Aosta, ci si lagna perché l'Unione Europea intende riportare nella normalità l'aberrazione dei buoni carburante per gli automobilisti valdostani.

Due modi di vedere l'Europa, la prima convinta come traguardo di libertà, la seconda come appiglio quando fa comodo e ostacolo quando dà fastidio, riporteranno ad un'Europa a due velocità. Ma questa volta a correre saranno gli europeisti convinti, non quelli di facciata...

martedì 19 dicembre 2006

Show pero

Buonasera. Questa edizione del blog va in onda in forma più deficiente del solito per manifestare solidarietà ai giornalisti veri che stanno spaccando i maroni da mesi a quelle teste di cristallo degli editori italiani, da sempre liberali e attenti alle esigenze del portafoglio dei loro dipendenti. Inoltre l'autore si asterrà dalla firma per manifestare dissenso verso il Governo ladro che fa piovere tutti i giorni ormai da mesi. Chi vi parla è autorizzato dal comitato di neuroni del cervello dell'autore, che sta facendo le prove per i botti di Capodanno e una gara di rutti, e non gliene può fregar di meno se qualcuno scrive su un blog che nessuno legge. Ecco le notizie della giornata.....

Editori, giornalisti, la smettete di fare i bambini? Noi italiani vogliamo sapere tutto, ma proprio tutto, sulla salute del nostro Silvio preferito

giovedì 14 dicembre 2006

Art Spiegelman - Maus - È solo un fumetto

Un pugno allo stomaco.

Non avevo mai letto un "fumettone". Leggo pochi fumetti in genere, un romanzo fumettato e pensato apposta per le strisce non lo avevo mai letto. C'è poco da dire, un capolavoro. La Shoah descritta come si deve descrivere, senza mezza parole. La vita che cambia, la difficoltà nel racconto, la piccolezza dell'autore di fronte al dramma del protagonista. L'olocausto, insomma. Alla faccia di chi lo nega.

Art Spiegelman
Maus [edizione integrale]
Repubblica - L'Espresso
Graphic Novel, 2006
Euro 9,90

lunedì 11 dicembre 2006

Promozione turistica invernale: concorrenza spietata

Si avvicina a grandi passi la stagione turistica invernale 2006-2007, che ha visto un prologo parzialmente monco in questo fine settimana lungo privo di neve fino all'ultimo. Le tendenze sono più che mai rispettate: poca neve, molti cannoni, vacanze incerte sino all'ultimo e concorrenza spietata sul fronte dell'offerta.
Le grandi mete classiche per i turisti del nord Italia si danno battaglia su più fronti. Quello degli spazi pubblicitari nelle grandi città è particolarmente significativo, principalmente per due motivi: al contrario delle campagne stampa e televisive, la cartellonistica ha un costo risibile rispetto a tv e quotidiani; secondariamente, ma questo dipende dalla bravura degli "advertiser", una campagna stradale o sui mezzi pubblici salta all'occhio maggiormente e rimane impressa più a lungo di un veloce spot tv o di una pagina di un quotidiano vista di sfuggita. Occorrono ore di spot ripetuti o paginoni ripetuti per giorni per entrare nella testa del consumatore.
Andiamo con ordine.

Le Alpi francesi rimangono al palo, nonostante la crescita del turismo italiano in Francia negli ultimi anni.
Comportamento opposto da parte dei cugini elvetici, che continuano a spingere il nuovo marchio ombrello "Svizzera" e la grafica standard adottata da tutte le aree della Federazione, dall'Oberland ai Grigioni, dall'Engadina al Vallese. E in particolare è il Vallese a farla da padrone in questa fase introduttiva della stagione, con cartellonistica accattivante e immagini calde e coinvolgenti, che sottolineano il prodotto, la qualità dell'accoglienza e l'unicità del paesaggio.
In questo senso, il Trentino va controcorrente. Massiccia campagna stampa generalista e letteralmente "agghiacciante", con immagini fredde di paesaggi sconfinati e innevati, con toni di azzurro e bianco che lasciano di stucco e grafica curata, ma squadrata ed "escludente", molto netta e con il distacco che trasmette il tutto. Sono anni che la Provincia autonoma di Trento ci propina questi spazi pubblicitari: evidentemente il marchio e la destinazione "Trentino" sono più forti e affermati di un messaggio per baccalà, orsi polari e Inuit...
Per quanto riguarda settori specifici di clientela, il Trentino si riscatta appieno, con campagne ficcanti e ad effetto. Esempio calzante è quello dell'acquisto pubblicitario di intere stazioni di metropolitana (chiamato tecnicamente "station domination") per lanciare il messaggio «caro snowboarder, guarda quant'è bello il Trentino: per il tuo sport, poi, è un paradiso». Uscendo dai tunnel della metro, appare appeso al soffitto un manichino a grandezza naturale, agghindato di tutto punto con tuta, maschera, occhiali e il fedele snow, marchiatro Trentino e con uno slogan ("Trentino terra di snowboarder") ripreso dai tabelloni 5x3 in tutta la stazione. La campagna è ripresa anche sulla stampa specializzata e sulla free press, nuovo e potenzialmente devastante mercato.
Le terre olimpiche delle valli torinesi cavalcano l'onda dell'evento dello scorso inverno per proporsi massicciamente alla clientela con migliaia di metri quadrati all'esterno della stazione Centrale di Milano, e un messaggio assolutistico, "quest'anno si scia da noi". Per ora da loro non si scia, per assoluta mancanza di neve, nonostante attualmente la "Via lattea" possegga i migliori impianti di tutto l'arco alpino. Il sasso nell'acqua è stato buttato, ora occorrerà vedere che cerchi farà: quelli olimpici hanno portato soddisfazione, ma non unanime. Solo il tempo potrà verificare se l'evento olimpico porterà soltanto danni ambientali o gli sperati ritorni turistici e di immagine.
Chi aveva rifiutato l'evento olimpico nettamente, la Valle d'Aosta, resta al palo. La dimensione limitata non consente, se non in rare occasioni, la promozione diretta televisiva o giornalistica. Per la verità, la promozione diretta in tv la Vallée l'ha fatta in estate, per suscitare in un periodo di "ricordo" la voglia di pensare ad una nuova vacanza in regione. E la campagna stampa, non sempre azzeccata (vedi spazi del Consiglio regionale per promuovere eventi locali - nello specifico Portes ouvertes - sulla stampa nazionale e specializzata), è limitata per evidenti motivi finanziari. Allora perché non si punta sulla promozione diretta tramite cartellonistica nelle grandi città? Chi può saperlo... forse per l'assenza di idee brillanti che non vanifichino gli sforzi economici: le campagne stradali sono le più incisive a patto di far alzare la testa al potenziale cliente "pecorone" che corre dall'ufficio alla palestra e dal centro commerciale a casa.
Ultima considerazione: i "marchi ombrello" territoriali compaiono in tutti gli advertising, in tutto il materiale informativo di tutte le località (da "Trentino" a "Svizzera" a "Via lattea" a "Sudtirol", qui da me non citato) tranne quello "Valle d'Aosta". Poca convinzione o legislazione in materia carente?

Che tristezza #02

La lady di ferro Margareth Tatcher ha espresso «profonda tristezza» per la morte dell'«amico Augusto Pinochet».
Quando qualcuno ti aiuta politicamente e ti regala anche le fette di salame da mettere sugli occhi...

domenica 10 dicembre 2006

Che tristezza #01

I bicchieri di plastica nei locali notturni. Prima vogliono fare i fighettini, con selezioni di vini d'annata, buttafuori alla porta e arredamento fricchettone e poi ti servono cocktail costosissimi o birra in un bicchiere che andrebbe bene in una mensa Caritas. Con tutto il rispetto per la mensa Caritas...

venerdì 8 dicembre 2006

Per gli USA sono tutti terroristi

Secondo la polizia irachena, strage di civili a Ishaqi, in Iraq. Secondo gli invasori statunitensi, intervento mirato contro un gruppo di terroristi legati ad al-Qaeda. La storia è ricorsiva, anche i russi in Afghanistan dicevano la stessa cosa. Anche gli americani in Vietnam.
Come mai tutti questi popoli diventino in blocco terroristi non se lo è mai chiesto nessuno...

domenica 3 dicembre 2006

Scaramella non sta molto bene...

Erano giorni che lo vedevamo proprio male, fuori forma. Paolo Guzzanti definitivamente perso e bruciato, la Mitrokhin e i suoi strascichi lo stavano travolgendo. Polonio o non polonio, Scaramella sembrava a tutti proprio un po' cotto...

Momento storico

Non lo ha sottolineato nessuno, ma oggi l'ultimo soldato italiano se ne è andato dall'Iraq. Finalmente.

venerdì 1 dicembre 2006

Quiz - Parallelismi

«Lo conosco bene. È una persona tanto carina, affettuosa. Non riesco ad immaginarlo come committente di omicidi».
Lo ha detto:

A. Totò Cuffaro di Bernardo Provenzano
B. Silvio di Vladimir Putin
C. Massimino D'Alema di Stalin
D. Vladimir Luxuria di Elisabetta Gardini