lunedì 31 dicembre 2007

Capodanno

Per tutto l'anno, si stava meglio quando si stava peggio. Tranne a San Silvestro...

sabato 22 dicembre 2007

L'inizio della fine #07 - Spigolature

Il pacato e moderato Landolfi (AN) ha dichiarato di essere sdegnato: «Il Tg1 ha mandato "in parlato" le intercettazioni di Silviuccio».
Riotta ha replicato: «La versione fatta a rutti faceva più ridere, ma siamo pur sempre il Tg1...»

venerdì 21 dicembre 2007

lunedì 17 dicembre 2007

Bikefree

Nel vero senso del termine, bikefree...

sabato 15 dicembre 2007

L'inizio della fine #06 - Cribbio

«Stavo per comprarmi 10 senatori, ma la magistratura rossa me lo ha impedito». Silvio, l'oppresso

venerdì 14 dicembre 2007

Le abbinano apposta, le pubblicità

"I tuoi denti sono vivi, e devono essere nutriti tutti i giorni".
"Da McDonald's torna il 280 grammi, da oggi anche con gustosa salsa al pepe".

giovedì 13 dicembre 2007

Cacca dentro e fuori

Un sunto sulla vicenda Luttazzi-Ferrara-La7 lo ha fatto mio padre, pur non avendola seguita per nulla: «Ferrara ha il letame nella testa».

Nell'immagine - non lasciatevi ingannare - del cioccolato.

mercoledì 12 dicembre 2007

Discorsetto banale

Due giorni di sciopero dei Tir bastano per mettere in ginocchio l'Italia.
«Tutti precettati», tuona il Governo.
«Precetta tua sorella», rispondono i camionisti.
Il vero problema che questo sciopero ha sollevato, ma nessuno pare essersene accorto, è che dipendiamo in tutto e per tutto da una categoria. Senza i taxisti, si vive. Senza metropolitane e bus, si vive. Senza medici, visto che sono persone responsabili, si vive. Senza treni, si vive meglio. Sembra una cosa ovvia, ma nessuno l'ha ancora affrontata. Nè quel suonato di Beppe Grillo, che ha di meglio da fare per farsi soldi, né ministri, né giornalisti.
Senza Tir non si vive, tutto va a gambe all'aria, e non ci sono soluzioni alternative che tengano. Il "just-in-time" professato dall'economia occidentale è KO in Italia, Paese dipendente dal trasporto su gomma e senza una sola alternativa che sia valida: l'assenza di magazzino ha svuotato il poche ore benzinai e supermercati. Il trasporto su rotaia non esiste, ma nessuno pensa di incentivarlo: meglio la gomma, certo. Ma se un giorno i camionisti si svegliano col piede sbagliato, restiamo tutti a piedi e "senza" cibo.
Non sarebbe ora, invece di cercare semplicemente di metterci una pezza, di ripensare il sistema di trasporto e consegna perlomeno dei beni di prima necessità? Non si tratta di tagliare fuori una categoria, ma di sfilarle lentamente di mano il coltello, che ha saldamente dalla parte del manico.
Anziché fermarsi al problema attuale ("facciamo ripartire i Tir al più presto"), pensiamo al futuro ("come faremmo senza Tir"): e se un giorno a scioperare non saranno i Tir, ma il petrolio?

Nell'immagine, la festa del camionista, il cui motto recita "un partner insostituibile per l'economia del paese".

L'inizio della fine #05 - Cose ovvie

Silvio Berlusconi: «Nessuna indagine contro di me». Ovvio, nessun magistrato indaga contro qualcuno...

lunedì 10 dicembre 2007

Chi ben comincia...

Ottavo minuto della nuova edizione della "Ruota della fortuna", condotta da Enrico Papi con Victoria Silvstedt. Un concorrente estroso chiede una "B di baciamano".
Papi coglie la palla al balzo: «Victoria, te lo fanno il baciamano?»
L'eloquente risposta della bionda Victoria: «Sì, sempre... Il baciamano, il baciaculo...»

Aggiornamento: dopo venti minuti, è uscita la "A di 'a sòreta".
La definizione finale era "Tradizioni regionali" e la soluzione "Fiolet gioco valdostano". Poi Papi lo ha spiegato dicendo che "si colpisce la pallina con le mani".

L'immagine della biondona è rubata a TVBlog, quella in basso è una smentita a Papi.

domenica 9 dicembre 2007

Docu-choc

"Cocaina" sciocca solo gli sciocchi. Ogni riferimento a Gasparri è puramente casuale.

Vips dei grandi vs. Vips dei piccoli

8 dicembre, ore 19.00, Aosta, piazza Chanoux, detta anche "quella principale".
Inaugurazione della pista di pattinaggio su ghiaccio, con Roberto Ciufoli, detto anche "il pelato della Premiata Ditta" e Cristina Chiabotto, detta anche "plin plin", accompagnati da uno stuolo di vippini e pattinatori più o meno noti, da Beautiful e "Sbattendo le chiappe sul ghiaccio con le stelle" o come si chiamava, supportati dagli immancabili politici locali.
Luci colorate, fotografi assiepati, acrobati appesi ad un cavo che scende da una enorme gru, un'ex miss Italia la cui bellezza riesce a passare attraverso i sette strati di abiti in cui è infagottata ed un quasi comico, tutti contemporaneamente ad Aosta: un evento, un delirio. Piazza piena, i bambini sono tanti.
Io son lì a far foto e a sentire che aria tira: fa freddo.
Un bambino con un orrendo berrettino, di quelli con i capelli finti arancioni che sbucano dalla cima, mi si avvicina.
Bimbo: «Ciao»
mm: «Ciao!»
Bimbo: «Senti...»
mm: «Dimmi»
Bimbo: «Tu sai chi è che guida la gru?»

Nell'immagine ©manomano, Cristina Chiabotto ad Aosta

sabato 8 dicembre 2007

Luttazzi torna in tv più moscio che mai... e lo cacciano dopo 5 puntate

Riporto soltanto un pensiero, di tale "alesferri" su TvBlog, che condivido in pieno: «Non mi pare sia stato colto il punto nodale della satira di Luttazzi: gli abusi dei soldati americani sui prigionieri iracheni, quegli abusi commessi nel contesto di una guerra abusiva e pretestuosa, avallata anche da Berlusconi e in maniera ossessiva e pervicace difesa da Ferrara. Come consolarsi pensando a delle persone che nella realtà, all’interno di un intervento bellico nato sulle menzogne e perpetrato a fini di parte, hanno persino subito umiliazioni di defecazione e urinazione coatta sui loro corpi? Pensando ad una scena surreale dove il protagonista passivo di tale violenza diventi il giornalista che più ha difeso quella guerra, e i suoi aggressori diventino quegli stessi personaggi politici che quella guerra hanno voluto con il suo convinto plauso. E' chiaramente una paradosso che usa tinte forti, ma quelle stesse tinte forti di una verità fatta di accadimenti realmente svoltisi, spesso insabbiata o facilmente dimenticata, la quale egli invece vuole riportare sotto luce critica. La battuta può essere giudicata da alcuni stilisticamente volgare (a mio avviso non lo è in quanto non è la scena che egli evoca non è volgare gratuitamente, in quanto non è fine a se stessa), ma è comunque lapalissiano che non sia offensiva verso Ferrara, in quanto genialmente ideata come feroce critica verso le sue idee, non verso la sua persona. In questa vicenda della cancellazione di Luttazzi la battuta su Ferrara mi sembra evidentemente un pretesto, anche per la modalità tempistica con cui è avvenuta. La puntata era stata registrata, ma è cmq andata in onda (due volte, ndr). Questa decisione è arrivata dopo molto tempo rispetto alla trasmissione della puntata sulla guerra, guarda caso alla vigilia di una nuova puntata dedicata all'enciclica del Papa, probabilmente questo sì un tema scottante passabile persino di censura preventiva. Vergognoso anche la censura del Tg La7, grave alla stessa stregua di questa ennesima cancellazione del pensiero libero e di una satira intellettualmente raffinata, anche, ma non solo, in virtù di volgarità mai utlizzata in maniera scontata o deconstetualizzata».
Non si spiega invece La7: "la libertà assoluta comporta un grande senso di responsabilità". Se io sono libero di fare ciò che voglio, non ho responsabilità. Altrimenti, decidetelo prima...
Tra le persone che evidentemente hanno un concetto di "libertà assoluta" limitato, è comunque pregevole la posizione di Aldo Grasso, depurandola dai presunti insulti a Ferrara.

Aggiornamento 10 dicembre: Ferrara scrive alla Repubblica riconoscendo la battuta (forte e di cattivo gusto) di Luttazzi come satira, e invitando Luttazzi a "Otto e mezzo".

Nell'immagine, Giuliano Ferrara che si butta in una vasca da bagno adatta alle sue dimensioni, in attesa di un trattamento "alla Abu Ghraib".

venerdì 7 dicembre 2007

Sembra presa da un libro

Sapete, quei libri che i librai vendono ai genitori dei ragazzi delle medie, disperati perché il figlio prende "quasi sufficiente" al tema in classe. Quei libri lì, pieni di tracce già confezionate, solo da modificare un po'.

«Caro Xyz, grazie di cuore per quello che hai fatto.
So che non è stato facile e che hai dovuto mettere sul tavolo la tua credibilità e la tua autorità.
Spero di avere il modo di contraccambiarti. Ho creduto giusto non inserire un riferimento esplicito al tuo nome nei titoli-tv prima della ripresa per non esporti oltre misura. Troveremo insieme al più presto il modo di fare qualcosa di meglio.
Ancora grazie, dal profondo del cuore.
Con amicizia, tuo Abc
».

Silviuccio ci ha aggiunto, a fantasia e senza sbilanciarsi troppo, il pezzo sui "titoli tv prima della ripresa della messa in onda", non più abusiva, dei suoi canali. E l'ha mandata all'amicicio Bettinuccio.

giovedì 6 dicembre 2007

Con quella pettinatura lì, non si può essere che stronzi

E' scomparso
Danilo Coppola
di anni 40 - immobiliarista

Ne dà il triste annuncio La Repubblica.

martedì 4 dicembre 2007

Bush è rinsavito

La Cia dice a Bush che l'Iran non sta costruendo la bomba atomica. Bush non ci crede.
Probabilmente Georgino ricorda quando la Cia disse che in Iraq c'erano armi di distruzione di massa. E questa volta non vuole dargli retta.

Meme o meco #01

Scopro oggi che le terribili catene di Sant'Antonio tra blogger si chiamano meme. Io le ho ribattezzate meco (contrazione di "me cojoni che rispondo a questa maledetta rottura!"; mi scuserà Klaudio il komunista demokratiko se uso "meco" nell'accezione nordica e lo sostituisco a "stica").
Dunque eccomi qui alle prese con "Dire, fare, baciare, lettera, testamento" passatami come la peste bubbonica da Pierpy.

Dire
Rebus (3, 2, 4, 1, 2, 4, 3, 2, 5, 2, 4)Fare
Il rebus qui sopra è eloquente: già sul "fare" mi sono arenato. Gli esperti consigliano di superare l'ansia da foglio bianco scrivendo la prima parola che viene in mente e proseguendo da lì: pistacchio.
In questo caso questa tecnica fa acqua.

Baciare
Baciare è un verbo dagli innumerevoli significati. "Schifo", fino ai 14 anni; "magari" tra i 14 e i 16; "ancora" tra dai 16 in poi. Di nuovo "schifo" se a farlo sono mamma o nonna.

Lettera
Rebus (2, 7, 9)
A

Testamento
Lascio tutti i miei averi (questo meme) al già citato Klaudio (so che non farà mai queste stronzate, ma il mio è puro gusto del fargli perdere tempo durante la tesi), a Fabio, a Cicciuzzo.

mercoledì 28 novembre 2007

Auto-intervista marzulliana presa in giro per la rete

Chi o cosa ti ha spinto a creare un blog?
Ohibò, iniziamo subito con le domande difficili. Non tutto ha un motivo, accade e basta. Credo che la causa di tutto sia me stesso, la mia voglia di scrivere, la necessità di ricordare: ho poca memoria. Il blog è mio e me lo gestisco io, scrivo quello che mi passa per la testa. E' una traccia degli ultimi anni della mia vita; è un modo semplice per creare un archivio di pensieri, di accadimenti e di esperienze; è pubblico fino ad un certo punto, perché se non venite voi a scoprirmi non sarò io a disturbarvi.
Il tuo primo post.
Si chiamava "Perché?" e spiegava in breve la mia confusione e la mia totale mancanza di aspettative nell'apertura di un blog. Era il 2004, eravamo su Excite, travolti dagli inizi della blog-mania (che era "pura", esente dai secondi fini odierni). Non sono certamente un precursore dei blog, ma sicuramente uno di quelli della prima ondata: il blog era divertimento, era libertà ed era hobby. Adesso spesso è diventato scontro, obbligo, lavoro. Contenti loro...
Il post di cui ti vergogni di più.
Non credo ci siano post di cui mi vergogno, ma potrei cambiare idea. Sono passati quattro anni, ma credo di non aver mai fatto scivoloni: ho navigato a vista cavandomela abbastanza bene. Soltanto un piccolo screzio con un amico, a causa di un'incomprensione blogghesca, potrebbe rientrare nella categoria: ma se tornassi indietro, lo rifarei di sicuro. E non ho istinti di autolesionismo.
Il post di cui sei più fiero.
Sono numerosi. Forse la categoria di post di cui sono più fiero, e che rileggo con maggiore piacere, è quella di "vita vissuta", come il resoconto di Pila 2005, e comunque quelli legati ad eventi e giorni speciali.
Per quanto pensi che continuerai a scrivere sul tuo blog?
Quando ho aperto avrei detto "finché ne avrò voglia". E la risposta non cambia. Avessi dei lettori, mi porrei il problema di essere interessante. Ma visto che viaggio sottotraccia, chissenefrega...

Chiavi di ricerca...

Giungono da queste parti alcune categorie di persone:
il voyeur cerca "cesare cadeo e bionda i raccomandati" o "video ragazze troppo scollate", "guardoni sulla neve foto", "vittoria puccini tette" e l'abbastanza preoccupante "sex manomano".
I buontemponi cercano "canzone blues del mandriano", "pavarotti aveva la dentiera?" o "una birra è per sempre", o il più impegnato "giornali quotidiani alta savoia".
I valdostani giungono qui cercando "trenino cogne infinita", ricerca che è tutto un programma, oppure "paesino sperduto valle d'aosta".
I cercatori di news distratti, che nell'ultimo mese sono una quindicina, cercano "raffaele solletico".
I Ris cercano "come si fa rilievi fotodattiloscopici".
Walter Veltroni, preoccupato, cerca "i partiti che formano il pd", si augura di "spalmare politichese" e digita il programmatico "condannare il populismo".
E, per finire alla grande, ben cinque utenti cercano (e trovano) tanta "cacca".

lunedì 26 novembre 2007

Downhill, freeride, four-cross e compagnia danzante

Visto che da queste parti non si scrive abbastanza, abbiamo aperto anche questo.

Nell'immagine, il mostro Sam Hill (campione del mondo e vincitore della coppa del mondo di mtb downhill) a Maribor, fine stagione. Foto rubata a Transcend Magazine.

Beppe Severgnini - Come disimparare l'italiano

Il metodo migliore per farsi passare la voglia di scrivere è leggere "L'italiano - Lezioni semiserie" di Beppe Severgnini tutto d'un fiato. Va preso con calma (abbondante), senza troppi pregiudizi (q.b., come nelle ricette) e senza timori (paura di cosa?): farsi prendere dal ritmo della scrittura, come in un romanzo, porta a matematica depressione.
Ogni capitolo fornisce un consiglio che ovviamente disattendiamo; in ogni paragrafo c'è un suggerimento che non seguiremmo nemmeno sotto tortura; e soprattutto, se due espressioni si equivalgono, ma una delle due è preferibile, noi poveri tapini scegliamo d'istinto quella sintatticamente meno corretta. Quella che crea equivoci, quella che la Crusca consiglia.
Un libro consigliato a chi scrive male, sconsigliato a chi scrive bene: o, meglio, consigliato a tutti, ma con posologia diversa.
Su una cosa non sono d'accordo con Beppone: spesso l'omissione di "io penso", "personalmente", "la mia opinione è", da lui consigliata nel libro, ha creato conflitti insanabili con lettori e scrittori on-line. Bisogna capire, in questi casi, che si passa per pedanti sputasentenze agli occhi di lettori frettolosi e di criticatori prevenuti. Consiglio a Severgnini: dopo il corso di scrittura, scriva un corso di lettura.

Beppe Severgnini
L'italiano - Lezioni semiserie
Rizzoli, Milano, 2007
Euro 17,50

domenica 25 novembre 2007

venerdì 23 novembre 2007

Quando uno non cerca lavoro, lo trova

Questo è il periodo dei calendari osé

In Valle d'Aosta, si sono inventati il calendario delle vacche. Un nome che pare un déjà vu

mercoledì 21 novembre 2007

Politichese

Eddy Ottoz aderisce al gruppo della Casa delle Libertà. Cioè, spiegatemi: era uscito dal gruppo dell'Union Valdôtaine perché questo professava l'astensione ai referendum, al contrario del parere personale di Ottoz, ed aderisce ad un altro gruppo che professava l'astensione?
Trovare una motivazione diversa?

lunedì 19 novembre 2007

Cosa avevano di anti-unionista i cinque referendum?

Giorno del dopo voto, giorno della sconfitta dei referendum, giorno della vittoria degli astensionisti.
Trovo fastidioso, come dopo ogni consultazione popolare, il salto sul carro dei vincitori: anche chi non aveva parlato dei referendum, oggi ha vinto. Anche chi non aveva affrontato l'argomento e che non aveva idea di quali fossero le cinque proposte, oggi gira con un sorriso a 156 denti. Senza sapere perché.
Ha vinto l'astensione, come era prevedibile: non si porta ai seggi la massa degli elettori per sostenere delle idee, ma per dare sostegno a delle persone. E' quello che succede in Italia, e ancora più in Valle d'Aosta. Si va a votare l'amico del cugino e la sorella della vicina di casa, ma poche volte si vota per le idee di uno schieramento. Chi vota per le idee è minoranza, costretto a masticare amaro ogni volta.
In più, mi domando: quali aspetti dovevano essere anti-unionisti nei cinque quesiti proposti?
La preferenza unica? No, perché (a quanto ci hanno raccontato) nessuno ha mai utilizzato le tre preferenze per cordate e voto di scambio nei piccoli paesi.
L'elezione diretta della giunta regionale? Forse, perché avrebbe scombinato in parte gli equilibri tra le diverse anime del mouvement e costretto ai giochi delle poltrone prima delle elezioni e non dopo.
La dichiarazione preventiva delle alleanze? No, ora come ora il quadro politico è piuttosto chiaro, e alleanze diverse da quelle dichiarate non sono pensabili. E, se in futuro le cose butteranno male, la legge si potrà sempre cambiare.
Le quote rosa? Forse, perché le donne nel mouvement sono poche. Ma non era la questione centrale.
Il nuovo ospedale? Era un quesito di buon senso, e non politico.
In verità, se i referendari temevano il quorum, l'Union temeva il referendum. Temeva di non vincere. Aveva bisogno degli astensionisti fisiologici, aveva bisogno di giocare a carte scoperte e senza voto segreto: chi votava, votava sì (e se non è controllo del voto questo, è darsi la zappa sui piedi alimentando tanti pourparler).

Se l'Union si fosse sentita forte, non avrebbe temuto i referendum. Li avrebbe vinti, e ne avrebbe tratto vantaggio la democrazia: quella di oggi è difficile da accostare ad una vittoria, somiglia più ad un sospiro di sollievo.

PS: come dite? La questione politica ha travalicato tutto? Quale questione politica?

venerdì 16 novembre 2007

Notizia del giorno #01

Cicchitto non ci sta

lunedì 12 novembre 2007

A Michela Vittoria il primo round

La coalizione di favore tra Union Valdôtaine, Forza Italia e Circoli delle Libertà ha portato il primo successo elettorale per la rossa. Alle elezioni comunali di ieri, l'armata brancaleone rossonero-azzurra ha ufficializzato la svolta a destra dell'Union, fino a ieri smentita.
I soliti bugiardi...
(metto le mani avanti: "bugiardi" non è da querela, perché fino a ieri i rossoneri negavano un possibile apparentamento con il centro-destra, oggi smentito dai fatti. Ovviamente, i vertici negheranno perché non c'è stato nessun appoggio ufficiale del mouvement)

Aggiornamento 13 novembre
Stasera, Crozza a Ballarò ha commentato: «A Courmayeur, domenica ha vinto la candidata sindaco dei circoli della libertà. Lo slogan della campagna elettorale è stato "Più skipass per tutti"»

Il problema sicurezza e il partito del tergicristallo

Un noto blogger anonimo (noto e anonimo sembrano in antitesi, ma così non è...) della sinistra valdostana parlava del "partito del tergicristallo" per indicare una serie di partiti e movimenti regionalisti e locali che passavano da destra a sinistra e viceversa come una banderuola, in base alla convenienza politica, al tema affrontato, al ritorno finanziario previsto, alla convenienza.
Ecco, a livello nazionale siamo tutti un po' "partito del tergicristallo". Un giorno ci scagliamo come caproni contro i romeni, poi contro i rom (come se fossero la stessa cosa e come se potessero essere tutti delinquenti). Poi invochiamo la repressione degli immigrati, di qualunque colore e sapore, con task-force apposite delle forze dell'ordine, aumenti di organico, aumento della spesa per la sicurezza o addirittura ronde squadriste.
Passa un giorno, e tutti sono contro i poliziotti, anche loro tutti uguali e tutti delinquenti dalla pistola facile. Distruggiamo le questure, le camionette, tutto. E mandiamo al patibolo chi ha sparato.
O meglio, mandiamolo in Romania in soggiorno premio...

Nell'immagine, il cartello moderato e pacificatore apparso sulla vetrina del negozio del ragazzo ucciso.

domenica 11 novembre 2007

L'ultima di Veltro'

Il segretario del partito demokratico ha proposto una riforma elettorale sul modello australiano: la grande koalizione.

Nell'immagine, il koala Walter.

venerdì 9 novembre 2007

Autostrade intelligenti

Ieri, autostrada. Barriera di Milano Ghisolfa, coda eterna. Mi salta in mente di pagare alla porta delle carte di credito. La mia tessera prepagata però non è valida. E' valida però per pagare su internet l'attestato di transito per il mancato pagamento. Diamo un premio Nobel per l'economia a chi ha inventato questo meccanismo, sia Visa, Sanpaolo, Satap, Tremonti o Padoa-Schioppa...

mercoledì 7 novembre 2007

Arcicronisti

Oggi La Stampa titola in prima pagina "Addio a Biagi l'arcicronista". A pagina 7, un arcicronista, appunto, è riuscito a scrivere, in merito all'assassinio della giovane studente britannica a Perugia le seguenti parole: "Originario di Giovinazzo, provincia di Bari, 24 anni, Raffaele Sollecito, è figlio di Franco Solletico, un noto urologo pugoliese".
In Pugolia si staranno sbellicando per il sollecito...

Nell'immagine, un noto urologo pugoliese.

martedì 6 novembre 2007

Enzo Biagi ci saluta...

Ogni mia parola sarebbe superflua.
Vorrei soltanto approfittarne per girare il dito nella piaga: speriamo che dopo di lui non arrivino di nuovo Max&Tux...

domenica 4 novembre 2007

Luttazzi torna in tv più moscio che mai...

Ah Lutta', c'hai fatto aspettare tutto sto tempo e ci fornisci sto repertorio di battute già sentite, confezionate in uno stile fancazzista, in uno studio vuoto, con applausi finti e il montaggio degno di una tv locale? Puoi far di meglio...
Mi sembra che tu ti sia focalizzato troppo sul passato, volendo fare un riassunto delle puntate precedenti che però, ai 700mila ascoltatori della serata, sarà stato in gran parte già noto. Gli spunti nuovi sono interessanti, ma la confezione è da ritoccare. Su, Lutta', ce la puoi fare.

Da salvare, a prescindere: l'inizio. Non c'è niente di meglio di una pernacchia per rispondere a Silvio Berlusconi da Sofia.

PS: come sempre, TVblog piscia più lungo di tutti e fa l'analisi perfetta del programma.

sabato 3 novembre 2007

Qualunquismo sfrenato

Insieme ai Rom, rimandiamo in Romania anche tutti i capitani dell'esercito...

Cacca-Day, contatto!


Qualche iettatore invoca già la sospensione. Fatelo almeno parlare, il Fabbri, prima...

mercoledì 31 ottobre 2007

Paracarrite acuta

La federazione ciclistica italiana, nella mountain bike, ha due branche dell'attività. Il settore abilità (che comprende downhill, four-cross e trial) e il settore endurance, il classico cross country, frizzi e lazzi. Ebbene, pare che abbiano deciso di aprire un terzo ramo: il settore disabilità. Fatto solo ed esclusivamente per il sottoscritto

Cacca-day -3

Oggi Luttazzi è sulla "Stampa", con un pezzo in cui si afferma che "non è mai tornato in televisione, nonostante le numerose offerte ricevute in questi anni". Bah!
Potete leggerlo sull'edizione cartacea o a questo link.

E' anche sulla "Repubblica", che dice le stesse cose e anche che "non è mai tornato in tv, nonostante parecchie offerte", a questo link.

L'unica a non dire stronzate, è Debora di TVblog a questo link. Putenza del webb.

PS delle ore 18.50: noto ora che anche il Corriere si è accodato, e ha scritto le solite cose a questo link.

martedì 30 ottobre 2007

Cacca-day -4

giovedì 25 ottobre 2007

Evoluzione del quiz tv

I maghi dell'auditel ci stanno plagiando con l'atteggiamento buonista di chi si erge a paladino della morale pubblica. Niente più veline, letterine o vallette scosciate o scollate. Finalmente, una svolta. I bambini non potevano più guardare i quiz nemmeno in fascia protetta, era tutto uno sculettare e un balcone in vista e un metro quadro di pelle scoperta. I grandi, tutti un po' guardoni, ne giovavano, poi basta. Sarà stato l'11 settembre, un moto di serietà comune, e perlomeno dai pomeriggi tv tette e culi sono andati in soffitta.
Passato qualche tempo, la gente si è scordata del problema. Tutti felici, tranne l'auditel: "Dobbiamo trovare una soluzione". Facile: sostituire alle vallette le concorrenti.

E non ditemi che sono l'unico ad essersene accorto: negli ultimi mesi i casting dei quiz premiano non i più preparati o i più simpatici, ma le donne più procaci, le ragazze più spogliate e la perfezione di viso e mezzobusto, per far tentare un'impennata dell'auditel.
Senza il cachet delle letterine.

sabato 20 ottobre 2007

Cacca-Day -15

Il 3 novembre è il Cacca-Day, ovvero il ritorno di quel coprofago di uomo lì in tiviù...

giovedì 18 ottobre 2007

I Pinodollari

Chi non avrebbe mai voluto avere il proprio facciozzo sulle banconote...

lunedì 15 ottobre 2007

Panorami

Rispondo a Pierpy: stessa foto (©manomano) sua, ma da qualche chilometro più distante (un montrucco dalla parti del lago d'Arpy, Colle San Carlo, Morgex, Valle d'Aosta) e qualche ora più tardi (da quanto deduco dalle ombre, non so a che ora possa averla scattata lui). Quando si dice il caso...

PS: ho anche altre foto più caratteristiche, le metterò presto su Flockr...

domenica 14 ottobre 2007

Il pelato capellone

Sabato sera, ore 23.30, esterno, buio. Zona del pub inglese, Aosta. Un uomo distinto, con dei lunghi capelli bianchi che lasciano il posto sulla testa ad una bella pelata, scende trafelato dalla sua Focus, lasciandola in mezzo alla strada con le quattro freccie e la moglie, coetanea, al posto del passeggero. Si dirige a passo svelto verso il locale notturno, pieno della "meglio gioventù" aostana. Tutta la gioventù aostana pensa "sarà venuto a recuperare il figlio sedicenne in ritardo trascinandolo a casa per un orecchio".
E invece il canuto interrompe il suo slancio verso l'interno del locale non appena incontra qualcuno: si ferma all'improvviso. "La moglie starà male" e avrà bisogno di aiuto, penso questa volta io. Strano.
Omino capellone pelato: [incomprensibile].
Ragazzino: «No, non so... io seguo solo il calcio».
Allora l'uomo bianco senza riporto tenta con altri ragazzi: «E voi, lo sapete il risultato finale di Francia-Inghilterra?».

Nell'immagine ©manomano, la rosa inglese

venerdì 12 ottobre 2007

Segni della società che cambia #02

Oggi manifestazione studentesca. «Non siamo contro gli esami di riparazione», ma sono apparsi puntualmente cartelli "No agli esami".
Il punto non è questo. Il punto è il mio disgusto, ma per altro: ai miei tempi si manifestava tutti uniti, non c'era bandiere e colori. Non c'era politica, se non quella "Studenti vs. Resto del Mondo". Sapevo bene che la Valle d'Aosta, in questo, rappresentava l'eccezione. Fuori Valle, dal '68 in avanti, e forse anche prima, gli scontri destra-sinistra sono la marmellata sul pane della protesta, quel di più che fa colore e dà gusto e che, se non ci fosse, farebbe strano a tutti.
Qui, nell'isola felice di Regionelandia, gli studenti erano studenti. E basta. Qualche leader politico sfilava con loro, ma soltanto quelli, di qualunque colore essi fossero, che condividevano o avevano ispirato la protesta.
Oggi, invece, hanno sfilato in due cortei distinti e antagonisti. Con canzoni che dovrebbero essere condivise e che invece diventano inni di parte (Il canto degli italiani di Mameli da una parte, Bella ciao dall'altra). Con bandiere che dovrebbero essere condivise e che invece diventano inni di parte (il tricolore e la bandiera della pace). Con leader politici che dovrebbero condividere con gli studenti le motivazioni della "lotta" e che invece incitano alla contrapposizione (Azione Giovani e meno giovani da una parte, Rifondazione e i suoi satelliti dall'altra).
Uno spettacolo penoso, incivile, indegno. Il peggio di quanto potesse succedere fuori dalla "Dzenta valaye".
E così tutti hanno parlato delle polemiche successive e della "protesta degli studenti contro gli esami di riparazione" e non delle altre motivazioni: forse perché non esistevano...

Nelle immagini: a destra la destra, a sinistra la sinistra. E dove se no...

giovedì 11 ottobre 2007

Prestigiosi debutti sulla scena internazionale

Il mio commilitone (nel senso che abbiamo passato i migliori anni della nostra vita, rovinandoli, in un tugurio) Francesco, conosciuto come Zapotek (dalla blogospheeeere), come Ciccio (da sua nonna, forse), come Delucida (dai correttori automatici di Word), come il materano gentile (dagli indiani Navajos), fa il suo esordio come Dj finanziario.

I giovani turchi erano mostri, ma noi abbiamo Bush...

E' stato genocidio, ma per comodità chiamiamolo Pino.

mercoledì 10 ottobre 2007

Sigh sigh... Mario Giordano lascia Studio Aperto

L'inventore del manuale Cencelli della gnocca è stato cacciato.
Ebbene, Giordano lascia la scaletta flessibile, nel senso che è fatta seguendo i numeri del Lotto alle otto e applicandovi un vettore matematica stocastico, lascia i collegamenti con il meteo tempestanti tutti i 20 minuti di giornale, manco fossimo in pieno ciclone tropicale, lascia i servizi di nera strappalacrime di Silvia Vada davanti alla/e villa/e dell'assassino/i, lascia le notizie bomba, complice Giuliacci junior, sul caldo di luglio o sulla neve di gennaio, abbandona i collegamenti minimali da tutte le città dello stivale per sapere se piove o tira vento, le anteprime settembrine dei calendari osé: lascia Studio Aperto, insomma.
Finalmente gli hanno dato un calcio nel sedere. Finalmente hanno capito che spendevano di più in collegamenti satellitari e telefonici per i tg delle 12.25 e delle 18.25 che i cachet per l'intero palinsesto della reteggggiovane di Mediasèt (come dice Mike).
Finalmente si sono accorti che è un incompetente, che lungo una giornata leggera e friendly, perlomeno l'informazione deve avere un tono serio, che non tutto è reality e culetti sculettanti e video di Youtube. Che non si può avere una voce così e fare carriera televisiva. Che alla fine un po' di nepotismo ci vuole, e che i direttore di telegiornale sono troppo giovani.
Finalmente il Cavaliere e la sua famiglia capiscono che il premio Pulitzer non sarebbe mai arrivato al maestro del telegiornalismo italiano.

Mi informano dalla regia che Giordano andrà a dirigere Il Giornale di famiglia. Ritratto. Erano meglio l'Alieno e Lucignolo.

Indro mica si scomoderà a rivoltarsi nella tomba per così poco.

Aggiunta giovedì 11 ottobre 2007, ore 12.04: TVBlog commenta a modo suo

martedì 9 ottobre 2007

Mi sembra di averla già sentita...

Una gravidanza passa, una birra è per sempre.

Non importa se questa storia inverosimile (sei mesi e mezzo?!) è vera o no. Tanto starete fissi a guardare la foto qui a lato e non capirete più nulla...

venerdì 5 ottobre 2007

"Mangiar bene per sentirsi in forma"

Marion Jones ammette il doping: «Ma non sapevo fossero steroidi e ormone della crescita, credevo che fossero integratori. Me li dava il mio allenatore». Mangiar bene per sentirsi in forma...

Horrorshow

Su Raiuno, la telegenica Irene Pivetti si è data alla danza. E poi sarebbero i film horror a dover fare paura...

L'inizio della fine #04

Stavolta Grillo attacca il pettinatissimo Gianni Riotta, reo di aver parlato di alcuni commenti razzisti e negazionisti sul blog di Beppe, associandolo a quei pensieri, non suoi. E, di concerto, di non aver dato eguale spazio al V-Day.
Un'altra volta Beppone la fa fuori dal vasino. Perché attaccare Riotta personalmente, sulla sua direzione al Tg1? Perché non prendere posizione chiaramente contro i commentatori, ma fare del "benaltrismo" tirando fuori mille altri problemi di cui Riotta non parla?
Il Tg1 ha parlato di questo, e lo ha fatto in maniera equilibrata. Ma questo, non conta: basta screditarlo e minimizzare, proprio come farebbe un qualunque politico

martedì 2 ottobre 2007

Stefania Prestigiacomo

... è la persona più noiosa nell'universo conosciuto

domenica 23 settembre 2007

Dio ti vede...

... ma non fa la spia

venerdì 21 settembre 2007

L'inizio della fine #03

Quest'uomo qui, sulla vicenda Grillo-politici-Rai, ccc'ha ragione

Come ci vogliamo bene... noi dueeeeeeeeeee... Du dun chà...

La cosa in assoluto più triste che abbia mai visto è la prima mezz'ora di Miss Italia 2007... E meno male che lo facevo solo per vedere Gennyeggiada Giadeggenny...

mercoledì 19 settembre 2007

Territori a sé stanti

L'altra sera ero al McDrive, il take away automobilistico di McDonald's, a metà tra un "Drive in" della ciccia e un pit-stop dello stomaco.
La coda per hamburger e patatine e cocacola annacquata era lunga: complice l'ora tarda, il buio ormai tagliente e la mia mente stramba, attorniato sulla mia Punto da una Bmw (davanti) e da una Bmw (dietro), mi è venuto da pensare a come ci si comporta in caso di incidente al McDrive. Niente di eccezionale, anche solo un mini tamponamento, una graffiatina alla carrozzeria. Tantopiù che la rampa di accesso al McDonald's di Aosta (sì, il Mac di Aosta, non uno dei Mac di Aosta... ce n'è solo uno in tutta la Valle) è stretta, d'acciaio, tortuosa e, a vederla, instabile.
Ho immaginato scene di delirio nel compilare la constatazione amichevole, tra una sgranocchiata ad una patatina o ad un McNugget, che sennò si freddano. Ho immaginato le carte (assorbenti) bollate in caso di colpa o negligenza del signor Ronald McDonald, lui e la sua schiera di avvocati con le scarpe di dieci numeri in più.
Poi ho pensato che nulla di tutto questo sarebbe reale: il McDonald's è un mondo immaginario, dove tutti si resta piccini (anche io che quasi non mangio carne e vivo di cibi sani cedo al fascino delle schifezzuole d'oltreoceano), dove tutto è bontà, perfezione e puntualità, dove gli incidenti non sono immaginabili.

E soprattutto si è su suolo privato, dove il codice della strada non vige...

martedì 18 settembre 2007

L'inizio della fine #02

Questa volta Beppe Grillo passa agli insulti. Non aveva nulla di meglio da scrivere che Alzheimer Prodi? Non capisce che si fa male con le proprie mani..... Dovrebbe essere inattaccabile, e invece inciampa nel filo interdentale che gli è caduto di mano...

PS: stasera Mastella ha fatto il Mastella: «Grillo non è più un comico. E non faceva ridere nemmeno come comico». Invece Mastella faceva ridere quando non era Ministro, e adesso lo fa ancora di più... Resta il fatto che se Grillo si abbassa al livello dell'insulto e dello sfottò, anche reazioni scomposte come quella di Mastellone diverranno autorevoli.

Quando i Simpson vanno al cinema

Tralascerò di girare il dito nella piaga del doppiaggio (da Ralph Wincester e Abe Simpson sballati, a Lisa che dice le "d" al posto delle "t", all'"ah ah" di Nelson che è maldestramente deturpato...), del riciccio di vecchie idee già viste, del disegno spesso approssimativo (in alcune scene sono tutti larghi, in altre tutti stretti), della mancanza di una trama unitaria nella prima parte, del...
L'attesa che si era creata tra noi cultori dei Simpson aveva fatto sperare in qualcosa di meglio.

Ma tant'è... quando Homer in persona mi ha detto di stare seduto all'inizio dei titoli di coda, perchè il film non era ancora finito, sono stato attaccato alla poltrona fino a che, sempre Homer in persona, ci ha detto che si poteva andare. Rimanendo sì e no con altre dieci persone in sala.

Altro segnale: le risate della sala erano rivolte, ahimé, solo al grottesco o al "tipicamente" comico: sulle citazioni di altri film, ridevo da solo. Sulle battute sottili sull'amministrazione americana, ridevo nuovamente da solo. Sulle scene "già viste", ero l'unico a storcere il naso. E' incredibile come i produttori siano riusciti, negli ultimi anni nella serie televisiva in quattro e quattr'otto, ad esaltare il lato meno "alto" e più rozzo della caratterizzazione dei personaggi (a partire da Cletus, da bifolco allocco di una puntata a personaggio abusato nelle ultime stagioni, a Maggie che perde la propria intelligenza fanciullesca per diventare una specie di mostro col ciuccio, a Bart che si innamora di Flanders dopo averlo detestato per anni continuativamente), nell'obiettivo di avvicinarsi ad un pubblico adolescente e infantile, allontanando tutto ciò che desse fastidio lungo la strada verso questo obiettivo. Ma qui in Italia non possiamo accorgercene, Italia1 ha finto per anni che i Simpson fossero un cartone animato per bambini...

PS: Chi non ha mai seguito i Simpson, dirà che sto sproloquiando... e in parte avrà ragione...

domenica 16 settembre 2007

L'inizio della fine #01

Il V-Day l'ho volutamente ignorato.
Non come molti che ne hanno scritto, come molti che hanno scritto di non averne scritto, come molti che hanno scritto dicendo di non volergli dare spazio. Sinceramente, l'ho sottovalutato all'inizio (mai avrei pensato ad una mobilitazione così numerosa) e mi ha lasciato piuttosto indifferente dopo: le proposte di Grillo sono vuote, non contribuiscono a risolvere alcun problema e hanno più limiti che vantaggi (cazzarola, mi sembra di essere un vecchio rincoglionito che Beppe attacca quotidianamente... quindi vado brevemente a spiegarmi).
Si vuole svecchiare la politica perché vi sia nuovo spazio per i giovani? E allora a cosa serve limitare a due legislature il possibile impegno? A permettere che chi ha capacità non possa stare in Parlamento per lungo tempo, e a non evitare in alcun modo che chi ha potere (troppo potere) ricopra cariche pubbliche di responsabilità e influenza o poltrone in aziende pubbliche vita natural durante. Bell'idea, ma rimedio inefficacie.
O forse è meglio evitare che i condannati o gli indagati non siedano in Parlamento? No, perché nascerebbero come funghi cause architettate ad arte per mettere fuori gioco qualche onorevole, e a rimetterci sarebbero i più gonzi e meno "politicamente scafati", e non si permetterebbe una reale riabilitazione per chi peccando di "gioventù" abbia fatto stronzate tanto da farsi condannare. Sarebbe un primo rimedio contro le mele marce della politica? Ummh... Credo che siano di più i politici con le mani sporche e mai condannati rispetto ai politici con le mani pulite (incensurati o condannati poco importa...).

Conclusione (di nuovo nei panni del maestrino vecchio rincoglionito con la penna rossa): la battaglia dell'etica è troppo faticosa per essere combattuta, servono dei rimedi tampone (come le tre proposte di Grillo) per cercare di metterci una pezza. Non ho parlato della terza proposta, quella sulle preferenze, che mi pare sensata, anche se aggirabile facilmente dai partiti, come è successo in passato.

Dicevo del mio "silenzio volontario". Ho dovuto interromperlo, oggi, quando ho letto che Grillo scenderà in politica, anche se solo indirettamente: l'inizio della fine. Grillo crede veramente, quindi, che esista una "classe politica sporca" e che non sia sporco anche tutto quello che gli sta intorno: non è quindi qualunquista come qualcuno dice. Non fa di tutta l'erba un fascio.
Io credo invece che, anche se una delle sue liste civiche (che tristezza... la personalizzazione della politica all'ennesima potenza... le Idee che passano ancora una volta sotto i piedi delle Persone...) riesca mai a vincere delle elezioni, ci si accorgerà rapidamente che nulla potrà fare, nulla cambierà, la corruzione resterà, i problemi rimarranno irrisolti perché sono diversi ad ogni calar del sole.

Ultima questione: che alleanze farà un'eventuale "Grillo-list", visto che "destra e sinistra pari sono"?

Risate a denti stretti #02

Annata storta per gli apicoltori: quest'anno, il miele sa di rigurgito di ape

mercoledì 12 settembre 2007

Adesso posso chiedervelo...

Una cosa che mi è venuta, rivedendo sue vecchie immagini... ma a pochi giorni dalla morte, non era carino chiederlo...
Ma Pavarotti, aveva la dentiera?

domenica 9 settembre 2007

«Ognuno conosce il proprio mondo»

Il mondo degli artisti di strada è piccolo, come tutti i mondi. Gli artisti, ognuno dei quali tira fuori il meglio di sé ed è spesso un "meglio" migliore di quello di tante persone che fanno "carriera" nel mondo dello spettacolo, si conoscono quasi tutti. Scherzano, ridono, si invidiano, si danno consigli. Tra loro nascono amori, amicizie, odi. Proprio come le persone normali. Dietro alla maschera della strada si nascondono persone speciali, ma che senza maschera sembrano normali.
Sembrano, perché non lo sono. La vita sulla strada è difficile, spesso le qualità espresse sono sottovalutate per il solo fatto di esprimerle gratuitamente e in uno spazio non convenzionale.
E, fino a ieri, anch'io ero il primo a sottovalutarle...

Nell'immagine ©manomano, la miticissima Gabry Corbo

giovedì 6 settembre 2007

Big Big Mac

Meno male che non ha fatto carriera per la bellezza...

Ammissioni

L'assessore all'istruzione e cultura della regione Valle d'Aosta, Laurent Viérin, ammette: «Io credo che la Valle d'Aosta debba potenziare il suo bilinguismo, e che diventi un bilinguismo reale e non solo di facciata».
Apriti cielo! Se ne sono accorti anche loro, gli unionisti...
Potrebbe essere, anche se inconsapevole per Viérin, che verrà al più presto appeso per gli alluci ad un'arolla di Jovençan, la svolta. Fino ad ora, mai nessun governante valdostano locale aveva ammesso che (forse) il francese era soltanto più nella bocca del palazzo e non scorreva più da tempo tra le orecchie della gente. Fino ad ora anche solo dubitare, per una certa classe politica, del fatto che tutti i valdostani sapessero il francese e lo utilizzassero (quasi) quotidianamente, era commettere un peccato capitale. Fino a questa mattina, dire che ormai il francese lo si usa solo per scopi politici e per poco altro, significava minare l'autonomia da Roma.
Ora... squillino le trombe, finalmente un piccolo velo di ipocrisia (per sbaglio) è stato levato. Però, il mio grosso timore è che, come sempre, le parole dell'assessore siano strumentalizzate dai "nemici" politici che l'Union Valdotaine ha creato dai propri embrioni. Bene, cari... voi avete sempre fatto lo stesso fino all'altro ieri, bisogna avere la schiena dritta e un minimo di coerenza per indicare le dita sporche di nutella degli ex compagnucci politici... evitate di ergervi a paladini della "vera valdostanità" tutte le sante volte...

Grazie