lunedì 31 dicembre 2007

Capodanno

Per tutto l'anno, si stava meglio quando si stava peggio. Tranne a San Silvestro...

sabato 22 dicembre 2007

L'inizio della fine #07 - Spigolature

Il pacato e moderato Landolfi (AN) ha dichiarato di essere sdegnato: «Il Tg1 ha mandato "in parlato" le intercettazioni di Silviuccio».
Riotta ha replicato: «La versione fatta a rutti faceva più ridere, ma siamo pur sempre il Tg1...»

venerdì 21 dicembre 2007

lunedì 17 dicembre 2007

Bikefree

Nel vero senso del termine, bikefree...

sabato 15 dicembre 2007

L'inizio della fine #06 - Cribbio

«Stavo per comprarmi 10 senatori, ma la magistratura rossa me lo ha impedito». Silvio, l'oppresso

venerdì 14 dicembre 2007

Le abbinano apposta, le pubblicità

"I tuoi denti sono vivi, e devono essere nutriti tutti i giorni".
"Da McDonald's torna il 280 grammi, da oggi anche con gustosa salsa al pepe".

giovedì 13 dicembre 2007

Cacca dentro e fuori

Un sunto sulla vicenda Luttazzi-Ferrara-La7 lo ha fatto mio padre, pur non avendola seguita per nulla: «Ferrara ha il letame nella testa».

Nell'immagine - non lasciatevi ingannare - del cioccolato.

mercoledì 12 dicembre 2007

Discorsetto banale

Due giorni di sciopero dei Tir bastano per mettere in ginocchio l'Italia.
«Tutti precettati», tuona il Governo.
«Precetta tua sorella», rispondono i camionisti.
Il vero problema che questo sciopero ha sollevato, ma nessuno pare essersene accorto, è che dipendiamo in tutto e per tutto da una categoria. Senza i taxisti, si vive. Senza metropolitane e bus, si vive. Senza medici, visto che sono persone responsabili, si vive. Senza treni, si vive meglio. Sembra una cosa ovvia, ma nessuno l'ha ancora affrontata. Nè quel suonato di Beppe Grillo, che ha di meglio da fare per farsi soldi, né ministri, né giornalisti.
Senza Tir non si vive, tutto va a gambe all'aria, e non ci sono soluzioni alternative che tengano. Il "just-in-time" professato dall'economia occidentale è KO in Italia, Paese dipendente dal trasporto su gomma e senza una sola alternativa che sia valida: l'assenza di magazzino ha svuotato il poche ore benzinai e supermercati. Il trasporto su rotaia non esiste, ma nessuno pensa di incentivarlo: meglio la gomma, certo. Ma se un giorno i camionisti si svegliano col piede sbagliato, restiamo tutti a piedi e "senza" cibo.
Non sarebbe ora, invece di cercare semplicemente di metterci una pezza, di ripensare il sistema di trasporto e consegna perlomeno dei beni di prima necessità? Non si tratta di tagliare fuori una categoria, ma di sfilarle lentamente di mano il coltello, che ha saldamente dalla parte del manico.
Anziché fermarsi al problema attuale ("facciamo ripartire i Tir al più presto"), pensiamo al futuro ("come faremmo senza Tir"): e se un giorno a scioperare non saranno i Tir, ma il petrolio?

Nell'immagine, la festa del camionista, il cui motto recita "un partner insostituibile per l'economia del paese".

L'inizio della fine #05 - Cose ovvie

Silvio Berlusconi: «Nessuna indagine contro di me». Ovvio, nessun magistrato indaga contro qualcuno...

lunedì 10 dicembre 2007

Chi ben comincia...

Ottavo minuto della nuova edizione della "Ruota della fortuna", condotta da Enrico Papi con Victoria Silvstedt. Un concorrente estroso chiede una "B di baciamano".
Papi coglie la palla al balzo: «Victoria, te lo fanno il baciamano?»
L'eloquente risposta della bionda Victoria: «Sì, sempre... Il baciamano, il baciaculo...»

Aggiornamento: dopo venti minuti, è uscita la "A di 'a sòreta".
La definizione finale era "Tradizioni regionali" e la soluzione "Fiolet gioco valdostano". Poi Papi lo ha spiegato dicendo che "si colpisce la pallina con le mani".

L'immagine della biondona è rubata a TVBlog, quella in basso è una smentita a Papi.

domenica 9 dicembre 2007

Docu-choc

"Cocaina" sciocca solo gli sciocchi. Ogni riferimento a Gasparri è puramente casuale.

Vips dei grandi vs. Vips dei piccoli

8 dicembre, ore 19.00, Aosta, piazza Chanoux, detta anche "quella principale".
Inaugurazione della pista di pattinaggio su ghiaccio, con Roberto Ciufoli, detto anche "il pelato della Premiata Ditta" e Cristina Chiabotto, detta anche "plin plin", accompagnati da uno stuolo di vippini e pattinatori più o meno noti, da Beautiful e "Sbattendo le chiappe sul ghiaccio con le stelle" o come si chiamava, supportati dagli immancabili politici locali.
Luci colorate, fotografi assiepati, acrobati appesi ad un cavo che scende da una enorme gru, un'ex miss Italia la cui bellezza riesce a passare attraverso i sette strati di abiti in cui è infagottata ed un quasi comico, tutti contemporaneamente ad Aosta: un evento, un delirio. Piazza piena, i bambini sono tanti.
Io son lì a far foto e a sentire che aria tira: fa freddo.
Un bambino con un orrendo berrettino, di quelli con i capelli finti arancioni che sbucano dalla cima, mi si avvicina.
Bimbo: «Ciao»
mm: «Ciao!»
Bimbo: «Senti...»
mm: «Dimmi»
Bimbo: «Tu sai chi è che guida la gru?»

Nell'immagine ©manomano, Cristina Chiabotto ad Aosta

sabato 8 dicembre 2007

Luttazzi torna in tv più moscio che mai... e lo cacciano dopo 5 puntate

Riporto soltanto un pensiero, di tale "alesferri" su TvBlog, che condivido in pieno: «Non mi pare sia stato colto il punto nodale della satira di Luttazzi: gli abusi dei soldati americani sui prigionieri iracheni, quegli abusi commessi nel contesto di una guerra abusiva e pretestuosa, avallata anche da Berlusconi e in maniera ossessiva e pervicace difesa da Ferrara. Come consolarsi pensando a delle persone che nella realtà, all’interno di un intervento bellico nato sulle menzogne e perpetrato a fini di parte, hanno persino subito umiliazioni di defecazione e urinazione coatta sui loro corpi? Pensando ad una scena surreale dove il protagonista passivo di tale violenza diventi il giornalista che più ha difeso quella guerra, e i suoi aggressori diventino quegli stessi personaggi politici che quella guerra hanno voluto con il suo convinto plauso. E' chiaramente una paradosso che usa tinte forti, ma quelle stesse tinte forti di una verità fatta di accadimenti realmente svoltisi, spesso insabbiata o facilmente dimenticata, la quale egli invece vuole riportare sotto luce critica. La battuta può essere giudicata da alcuni stilisticamente volgare (a mio avviso non lo è in quanto non è la scena che egli evoca non è volgare gratuitamente, in quanto non è fine a se stessa), ma è comunque lapalissiano che non sia offensiva verso Ferrara, in quanto genialmente ideata come feroce critica verso le sue idee, non verso la sua persona. In questa vicenda della cancellazione di Luttazzi la battuta su Ferrara mi sembra evidentemente un pretesto, anche per la modalità tempistica con cui è avvenuta. La puntata era stata registrata, ma è cmq andata in onda (due volte, ndr). Questa decisione è arrivata dopo molto tempo rispetto alla trasmissione della puntata sulla guerra, guarda caso alla vigilia di una nuova puntata dedicata all'enciclica del Papa, probabilmente questo sì un tema scottante passabile persino di censura preventiva. Vergognoso anche la censura del Tg La7, grave alla stessa stregua di questa ennesima cancellazione del pensiero libero e di una satira intellettualmente raffinata, anche, ma non solo, in virtù di volgarità mai utlizzata in maniera scontata o deconstetualizzata».
Non si spiega invece La7: "la libertà assoluta comporta un grande senso di responsabilità". Se io sono libero di fare ciò che voglio, non ho responsabilità. Altrimenti, decidetelo prima...
Tra le persone che evidentemente hanno un concetto di "libertà assoluta" limitato, è comunque pregevole la posizione di Aldo Grasso, depurandola dai presunti insulti a Ferrara.

Aggiornamento 10 dicembre: Ferrara scrive alla Repubblica riconoscendo la battuta (forte e di cattivo gusto) di Luttazzi come satira, e invitando Luttazzi a "Otto e mezzo".

Nell'immagine, Giuliano Ferrara che si butta in una vasca da bagno adatta alle sue dimensioni, in attesa di un trattamento "alla Abu Ghraib".

venerdì 7 dicembre 2007

Sembra presa da un libro

Sapete, quei libri che i librai vendono ai genitori dei ragazzi delle medie, disperati perché il figlio prende "quasi sufficiente" al tema in classe. Quei libri lì, pieni di tracce già confezionate, solo da modificare un po'.

«Caro Xyz, grazie di cuore per quello che hai fatto.
So che non è stato facile e che hai dovuto mettere sul tavolo la tua credibilità e la tua autorità.
Spero di avere il modo di contraccambiarti. Ho creduto giusto non inserire un riferimento esplicito al tuo nome nei titoli-tv prima della ripresa per non esporti oltre misura. Troveremo insieme al più presto il modo di fare qualcosa di meglio.
Ancora grazie, dal profondo del cuore.
Con amicizia, tuo Abc
».

Silviuccio ci ha aggiunto, a fantasia e senza sbilanciarsi troppo, il pezzo sui "titoli tv prima della ripresa della messa in onda", non più abusiva, dei suoi canali. E l'ha mandata all'amicicio Bettinuccio.

giovedì 6 dicembre 2007

Con quella pettinatura lì, non si può essere che stronzi

E' scomparso
Danilo Coppola
di anni 40 - immobiliarista

Ne dà il triste annuncio La Repubblica.

martedì 4 dicembre 2007

Bush è rinsavito

La Cia dice a Bush che l'Iran non sta costruendo la bomba atomica. Bush non ci crede.
Probabilmente Georgino ricorda quando la Cia disse che in Iraq c'erano armi di distruzione di massa. E questa volta non vuole dargli retta.

Meme o meco #01

Scopro oggi che le terribili catene di Sant'Antonio tra blogger si chiamano meme. Io le ho ribattezzate meco (contrazione di "me cojoni che rispondo a questa maledetta rottura!"; mi scuserà Klaudio il komunista demokratiko se uso "meco" nell'accezione nordica e lo sostituisco a "stica").
Dunque eccomi qui alle prese con "Dire, fare, baciare, lettera, testamento" passatami come la peste bubbonica da Pierpy.

Dire
Rebus (3, 2, 4, 1, 2, 4, 3, 2, 5, 2, 4)Fare
Il rebus qui sopra è eloquente: già sul "fare" mi sono arenato. Gli esperti consigliano di superare l'ansia da foglio bianco scrivendo la prima parola che viene in mente e proseguendo da lì: pistacchio.
In questo caso questa tecnica fa acqua.

Baciare
Baciare è un verbo dagli innumerevoli significati. "Schifo", fino ai 14 anni; "magari" tra i 14 e i 16; "ancora" tra dai 16 in poi. Di nuovo "schifo" se a farlo sono mamma o nonna.

Lettera
Rebus (2, 7, 9)
A

Testamento
Lascio tutti i miei averi (questo meme) al già citato Klaudio (so che non farà mai queste stronzate, ma il mio è puro gusto del fargli perdere tempo durante la tesi), a Fabio, a Cicciuzzo.