mercoledì 22 febbraio 2006

La forza dell'Union Valdôtaine

1) "Scriviamo L. Caveri, così ci contiamo!" è il diktat del capogruppo dell'Union Valdôtaine in Consiglio Regionale per le votazioni segrete del Presidente "riciclato" Luciano Caveri. Qualche genio riesce a scrivere sulla scheda "Elle Caveri".
Meno male che non era un voto a fare la differenza. Pochi minuti dopo, il riconfermato Presidente richiama all'ordine l'opposizione, tacciandola di anti-autonomismo: dovevate votarmi, se qualcosa fosse andato storto rischiavamo il commissariamento con qualche amichetto di Silviuccio in cattedra.
Prendersela con l'ignoranza e la grettezza di qualche suo collega era troppo difficile.

2) Roberto Louvin (ex UV, leader di Vda Vive) fa proclami: il Senatore Rollandin (causa di tutti i problemi attuali dell'UV, al di là di ogni opinione) sta perdendo consenso. Non fa però i conti con l'elettore medio unionista che, nel migliore dei casi, fa come Carlo Perrin (appena dimessosi dall'UV dopo una lunga battaglia interna per riformarla): prende le decisioni nel giro di qualche anno. Se va male, vota a vita UV "perché ho sempre fatto così". Se va malissimo, vota UV perché è l'unico simbolo che conosce sulla lista.

3) Gli allevatori di Valpelline, ancora a giudizio per riduzione in schiavitù di un marocchino fino all'estate scorsa, sono ancora idolatrati dal popolo unionista, che li difenderà fino alla fine anche negando l'evidenza. Tanto che il coniuge è stato rieletto in Consiglio Comunale pochi giorni dopo che il tribunale ha svelato il possibile misfatto. Il simbolo prevale anche sui sospetti...

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