giovedì 27 marzo 2008

Questa non è Pasqua cattolica #04 - Persino il Vaticano prende le distanze dal folle

Magdi Allam l'ha proprio fatta fuori dal vasino se Lombardi, portavoce della Santa Sede, ha dovuto precisare che le sciocchezze dette da "Cristiano" Allam sono deliri suoi personali.
Meno male. A questo punto però il rammarico è doppio: un musulmano "moderato" (ancorché finto e non praticante) ha perso ogni credibilità come interlocutore per il Medio Oriente, e si ha in cambio un cattolico estremista, con poca credibilità in partenza come interlocutore per l'Occidente...

mercoledì 26 marzo 2008

Questa non è Pasqua cattolica #03 - Persino Hamas pare moderato

«Il Vaticano non può sperare in buone relazioni con i musulmani e allo stesso tempo continuare incitare all'odio e al razzismo contro una religione che ha un miliardo e mezzo di fedeli. Il problema non è la conversione in sé, ma l'atmosfera vendicativa che ha circondato la cerimonia, comprese le allusioni e le insinuazioni anti-islamiche».
Parole che avrebbe potuto dire chiunque con autorevolezza, ma dette da Hamas, il nemico storico di Israele e degli Stati Uniti, verranno bollate come estremiste.

In fondo, sono più moderate e contenute del "non esiste un islam moderato" di Allam, che suona simile al richiamo alla guerra santa di qualche imam estremista, che insulta allo stesso modo miliardi di cristiani "infedeli".

martedì 25 marzo 2008

Questa non è Pasqua cattolica #02

«Ora sono cattolico, perché non esiste un islam moderato».
«Non si può parlare di islam moderato ma piuttosto di musulmani moderati, poiché il dialogo è possibile solo con chi, in partenza, aderisce ai valori assoluti. Primo fra tutti la sacralità della vita. E' il principio fondamentale: ma la vita è oltraggiata e villipesa al punto che, per alcuni, come i terroristi suicidi, la massima spiritualità cui ambire è la morte».

Ho sempre pensato che Magdi Allam fosse in malafede. Per cui, ogni critica su di lui mi è impossibile, sono prevenuto. E' inutile che dica che trovo di cattivo gusto l'ostentazione della fede, trovo ripugnante che il Papa si presti per questi teatrini, trovo controproducente che un neo-cattolico convertito spari a zero sulla sua religione precedente.
Non mi spingo troppo oltre: trovo però sporco e indecente che una persona che si spaccia come "intellettuale" possa dire tante cose false in così poche righe. Tanto qualunquismo, odio, doppiogiochismo. Quelle parole le può dire un Bossi, un Berlusconi, un Calderoli: populismo come materia prima per la disinformazione, che alimenta odio e rancore. Ben poco cattolico, come atteggiamento. Ma se le stesse cose le dice un egiziano, un islamico, un arabo, beh... è triste. Vergognoso.

Credono nel web?

L'alleanza autonomista e progressista ha messo su il proprio sito internet per le elezioni politiche. Sui manifesti elettorali, era sponsorizzato come niccoperrin.it, dominio che è registrato, ma non funziona. Ora, nella seconda tornata di manifesti e inserzioni, è sponsorizzato come niccoperrin.info, registrato e ovviamente non funzionante.
Niccoperrin.com? Non registrato.
Il .net? Libero anche questo.
Infine, niccoperrin.org: questo funziona, per modo di dire. La sezione "eventi e news" è vuota, la sezione "foto" è vuota, i "commenti" non ci sono. In pratica, una vetrina vuota.
Insomma, amano il web allo stesso modo dei loro diretti concorrenti, perronfosson.com, che hanno dato il meglio di sé nelle tradizioni valdostane, presentando questa bellissima "calotta cranica sezionata" in home page (nell'immagine a destra), bellissimo e costoso biglietto da visita, che con firefox si vede male e che con explorer non si vede proprio.

giovedì 20 marzo 2008

Un uomo, un mito #06... se ne è andato

Vogliamo ricordarlo così...

mercoledì 19 marzo 2008

Primavera

Non so perché (o forse sì) mi è venuta voglia di comprare questo profumo...

martedì 18 marzo 2008

Come sono trasgressivo...

Quest'anno, a Pasqua, mangerò il pandoro natalizio.

Il famoso pullman di Veltroni...

In realtà sono due.

lunedì 17 marzo 2008

Tale e quale

Per la rassegna "Le rubriche che non avremmo mai voluto vedere su questo blog e nemmeno sugli altri", ecco "Tale e quale", una rubrica che il settimanale valdostano La Vallée notizie propone ai lettori da qualche tempo, con le somiglianze tra VIPs locali e VIPs nazionale e internazionali.

Il numero zero (nel senso che probabilmente la rassegna si fermerà qui) di Tale e quale propone il comico Martufello (a sinistra) e l'assessore alla sanità valdostano Antonio Fosson, candidato al Senato.

sabato 15 marzo 2008

Un voto per Anacleto. Anziché no

Cleto Benin, imprenditore e capo supremo di Eurotravel, ha aperto la campagna elettorale come candidato del PdL: «In Valle d'Aosta non c'è mai stata una programmazione in campo turistico». Lo dice da anni, supportato da esperti valdostani, nazionali e internazionali, e ha proposto anche numerose soluzioni per risolvere il problema: l'uscita dalla Regione dal mercato turistico, un miglioramento delle condizioni dell'accesso al credito, una regia unica che pianifichi realmente lo sviluppo. Inutile dire che tutte queste proposte sono state finora inascoltate: la Regione, oltre a possedere quasi tutte le aziende degli impianti di risalita e di trasporto, diventa anche albergatrice; il sistema bancario è provinciale e inadatto, le banche locali supportate dal potere anziché migliorare la concorrenza la ostacolano; il progetto del centro unico per la promozione e l'informazione turistica è arenato da anni, e così ci si presenta con un assessorato regionale piuttosto confuso nelle politiche da perseguire, 11 AIAT e 11 consorzi degli operatori spesso in conflitto tra loro, gli assessorati comunali e i portatori di interesse a dare aria alle braci.

Tutto giusto, tutto molto bello. Peccato che la destra, anziché proporre soluzioni per l'economia, puntare sul liberismo e porsi come alternativa seria al potere attuale, la butti in caciara parlando a sproposito di libertà negate, di riforme del lavoro, di politica estera.

giovedì 13 marzo 2008

Ho sempre preferito il padre

Il signor Di Savoia junior ha presentato la propria lista. Che poca fantasia. Valori e futuro, si chiama come una qualsiasi lista elettorale di paese. Indipendente, né di destra, né di sinistra: ma strizza l'occhio al grande progetto del Popolo della Libertà. Come sempre, se si è di destra si è indipendenti.
Mica come il babbo Di Savoia, lui sì che è un gallo: sa bene che non verrebbe in mente a nessuno di votare un pluripregiudicato indagato e fascista. La vicenda Ciarrapico insegna.

Inefficienza postale, materiale pubblicitario, rispetto dell'ambiente e bilanci di fine legislatura

Un anonimo mi aveva chiesto, in un commento, un post sul "Bilancio della XII legislatura", che l'amministrazione regionale ha inviato a tutte le famiglie valdostane in occasione della chiusura del quinquennio (e in vista delle elezioni, puntini di sospensione...). Lo avrei fatto volentieri, come già avevo fatto con il "bilancio sociale" del comune di Aosta, nel 2005.
Ma non ho ricevuto nulla: a casa mia, nessuno ha visto niente. Luca Mercanti, sulla Gazzetta Matin di lunedì, sottolineava proprio, oltre all'eterno dubbio "è propaganda o informazione" che chiunque si pone di fronte a questo materiale promozionale, l'inopportunità di inviare con soldi pubblici uno strumento che, alla fine, non raggiunge le famiglie. «Qualche famiglia se l'è trovata nella buca delle lettere, altre in pile sopra la cassetta condominiale, altre ancora non l'avranno neanche ricevuta».
Così mi è venuto il dubbio cruciale: non sarà mica nella cassetta della pubblicità, dove nessuno guarda mai e che è sempre piena di spazzatura? Esatto, era lì.
Anzi, erano lì: su dodici famiglie, nel mio condominio non lo aveva ancora preso nessuno: insieme ad Ecolo, ad alcune buste CVA e BIM sul risparmio energetico e sul riciclaggio dei rifiuti. Spazzatura?


Inizio dalla copertina: bilancio sintetico della XII legislatura. Legislatura travagliata, forse la peggiore dopo quella della "crisi del fil di ferro" - casualità vuole che anche in quell'occasione il presidente si chiamasse Caveri. Legislatura che ha visto due esecutivi, molti avvicendamenti in giunta: l'esecutivo attuale, che è autore dell'opuscolo, avrà riconosciuto l'operato della giunta precedente, che è ora opposizione, avrà fatto un minestrone di tutto o si sarà preso anche i meriti della giunta precedente?
Al termine della lettura, il dubbio non è chiarito. Di politica non si parla, non si parla di scelte, si parla di risultati e soltanto di quelli positivi. Non si toccano temi importanti, come l'industria, l'agricoltura (se io fossi un allevatore, sarei piuttosto deluso), non si parla se non marginalmente di turismo.

La seconda riflessione viene dal nome: "bilancio". In un bilancio, anche in un bilancio sociale, ci devono essere i numeri. Molti enti pubblici ormai pubblicano un bilancio sociale, ma è un documento essenzialmente contabile, anche se breve e alla portata di tutti, in cui vengono presentati tutti i dati sensibili, e ovviamente analizzati "pro domo sua" (scusate l'anglismo), sottolineando le positività e glissando sulle politiche che non hanno dato frutti, sulla congiuntura negativa, sugli errori, sul futuro.
Nel documento della giunta valdostana, i numeri non ci sono. E anzi, la sintesi è così spinta che crea confusione: perché inserire l'Autonomia e la festa della Valle d'Aosta nel capitolo dedicato ai servizi e al welfare? Perché, in un'ottica di chiarezza e semplicità, si parla di "accerchiamento" del Casino' de la Vallée, di informatizzazione della pubblica amministrazione (quando sono ancora pochi i valdostani internettiani), di governance, di sussidiarietà verticale e orizzontale? Sono linguaggi con cui la gente comune non familiarizza. Ci avviciniamo alle famiglie con uno strumento che non gli arriverà (causa Poste - il maledetto Stato inefficiente - o meglio della scelta di inviare il materiale senza indirizzo) e il cui obiettivo è la sintesi, anche a costo di essere incomprensibili. Ah, e mi raccomando, nemmeno un numero, la gente potrebbe insospettirsi. Soprattutto l'agricoltore che si fa il mazzo quadro tutti i giorni e il cui settore è completamente dimenticato.

Conclusione (che suona quasi come un bigliettino cinese nell'involtino primavera): sfido qualsiasi altra parte politica a fare un bilancio sociale migliore, se ci riesce.

Ma l'UV cosa fa? Caramelle?

Guido Césal, presidente dell'Union Valdôtaine, ha detto alla presentazione delle liste per le elezioni politiche che «vogliamo portare a Roma due parlamentari che siano espressione della Valle d'Aosta tutta intera e non soltanto di una parte politica». Perché, l'Union non fa politica? Non è una parte politica? Se fa caramelle, non è capace a venderle perché non le ho ancora mai mangiate...

E' finito il tempo in cui l'UV era valdostana e gli altri no. Ora c'è una parte politica pessima, una ancora peggio e una terza, beh, su cui non mi esprimo...

mercoledì 12 marzo 2008

Un uomo, un mito #05

Prendetevi venti minuti di pace e libertà.

lunedì 10 marzo 2008

La sorpresa dei DS contro i due PD

Sono state depositate le liste per il collegio uninominale valdostano, l'unico sopravvissuto in Italia, i cui voti (ingiustamente, ma quello è un altro discorso) non contano per le cifre elettorali nazionali.
La sorpresa, è che a fianco delle liste previste, ci sono i DS.
A fianco di Vallée d'Aoste (autonomisti valdostani centristi, tra cui l'Union Valdôtaine), "Galletto" (sinistra, PD, altri autonomisti), PdL, Azione Sociale (unico caso in cui la Mussolini appoggia un candidato al di fuori del PdL), Lega Nord, si presentano i fantomatici DS, che esprimono due candidati, nientemeno che il presidente e il segretario nazionali, entrambi di Barletta, con il simbolo ufficiale dei DS, ovviamente al di fuori del PD.
Ebbene, se a livello nazionale sono stati fermati dalla Cassazione nei giorni scorsi, e saranno probabilmente bloccati anche nel tentativo aostano, in Valle la farsa non suona del tutto nuova, dopo che per quasi sei mesi abbiamo vissuto con un doppio gruppo PD in consiglio regionale (PD "ufficiale" e "Per il PD", due dissidenti filoautonomisti).
Questi DS "finti", la Cassazione li fermerà.
Chez nous, il PD finto (senza virgolette) è vissuto impunemente, senza che i vertici del partito "vero" potessero o volessero farci nulla...

Sensazioni come altre di non sentirsi in un Paese normale

Ieri, in Spagna, ci sono state le elezioni politiche. Chiusi i seggi alle 20, alle 20.05 il primo exit poll dava già un quadro realistico della situazione. Le prime proiezioni, poco dopo, presentavano una maggioranza, una minoranza, qualche altro partitino. Alle 22, Zapatero era già in piazza e Rajoy ammetteva la sconfitta senza farne drammi, e premettendo di volersi ritirare dalla politica dopo la sconfitta.
Ieri, in Francia, ci sono state le elezioni amministrative. Chiusi i seggi, la mattina dopo il quadro è chiaro, i risultati definitivi e tutti sono pronti per il secondo turno.
Amerei poter scrivere la stessa cosa tra meno di due mesi di un altro dei grandi Paesi europei. Ma non mi illudo.

PS: Berlusconi è veramente forte. Fisicamente, intendo. Dopo che lo ha fatto lui, ho provato pure io a strappare il programma del PD. Ma è troppo spesso, non ci riesco proprio...

giovedì 6 marzo 2008

Alitalia

Leggete tutti. E' terapeutico.

Qualcuno se ne è accorto?

Dopo 7 anni, abbiamo un Ministro della giustizia normale. E' il dottor Scotti, quello del risotto.

Ah, ricordo brevemente i suoi predecessori: Clemente l'indagato, Roberto il dentista, e prima ancora Oliviero il bolscevico, Alfredo il moderato, Claudietto il craxiano...

Tecniche politiche

Può attaccarlo perché le idee che propone sono trite e ritrite, può attaccarlo perché le sue idee su lavoro e impresa sono poco liberiste, può attaccarlo perché mettere in lista donne e giovani esclusivamente (o quasi) in posizioni in cui non verranno eletti è una mossa propagandistica, può attaccarlo per gli errori (?) del governo Prodi, può attaccarlo per le scelte economiche e fiscali...
Ma una cosa che non può proprio fare, è fare a gara a chi ha il naso più lungo...

martedì 4 marzo 2008

No, non è il Monopoli

Corona arrestato perché spendeva soldi falsi. Al posto della sigla "BCE", sugli euro aveva stampato il marchio "Corona's".

domenica 2 marzo 2008

Un mondo di incertezze #08

Ma chi acciderbolina è Giò Di Tonno???