giovedì 27 luglio 2006

No, non è un foruncolo

Alcune voci sono circolate in seguito all'ultima seduta del Consiglio Regionale della Valle d'Aosta. In quest'occasione, ripresa soltanto dalla redazione locale della RAI e dalla Gazzetta Matin, settimanale locale, è stata inscenata da parte dei tre eletti della Casa delle Libertà, una protesta singolare: Frassy, Tibaldi e Lattanzi non si sono seduti ai propri banchi, ma sono rimasti in piedi durante la prima parte del dibattimento, sottolineando con questo comportamento l'attaccamento alla poltrona manifestato dall'Union Valdôtaine, rea di aver messo in piedi un pietoso teatrino per la spartizione delle poltrone di alcuni prestigiosi incarichi (aziende pubbliche, assessorati, ecc...).
Questo mio intervento per smentire, dunque, le voci che sostenevano un'abbuffata di Nutella da parte dei tre: non era un foruncolo, era una nobile causa.

mercoledì 19 luglio 2006

Spiegate all'onorevole Fini...

Gianfranco Fini, dopo l'attacco israeliano al Libano, dichiara: «Non si può negare a Israele il diritto all'autodifesa, ed è fuori luogo misurare con il metro se la reazione sia più o meno proporzionata all'offesa ricevuta».
Spiegategli, però, che il principio da lui citato è quello della legittima difesa. Va bene che lui ha cambiato la legge e adesso posso sparare liberamente a chi mi invade la proprietà (sottolineo che così non è, sto volutamente esagerando), ma il principio è applicabile anche al diritto internazionale.

Oppure, oggi, se qualcuno mi dà una testata posso dichiarare guerra al suo Paese?

giovedì 13 luglio 2006

Er Papa

'Namo bene, er Papa è giunto tra noi. Farà le vacanze in Val d'Aosta fino a fine luglio. Noantri semo 'nati a trovarlo, circondati da 'na scorta tutta romana e da giornalisti polacchi con accento romanesco.
Lui ha parlato di calcio con il più pazzo di noi. Se parlava der Pupone, chiedevo la residenza a Roma perché mi sarei sentito fuori dal mondo...

sabato 8 luglio 2006

Com'è piccolo il mondo, nel dolore...

Giovanni Falbo era un ragazzo ventenne di Aosta. Ci ha lasciati giovedì, folgorato da un cavo dell'alta tensione mentre con un carrello elevatore stava tagliando alcuni alberi, in Valtournenche. Non lo conoscevo, ma in pochi giorni ho imparato a conoscerlo.

Giovedì, di ritorno in Valle da Milano, sento sul pullman il vocio triste di due persone, poco dietro di me. Hanno appena saputo di un grave incidente sul lavoro, non si sa niente di più, in cui è rimasto coinvolto il giovane figlio di un amico di famiglia.
Pochi minuti dopo, e si inizia a parlare di camera mortuaria. Si scopre che esiste una camera mortuaria anche ad Antey-Saint-André, paesino sperduto della Valtournenche meta di numerosi turisti e tristemente famoso per alcune tragedie negli ultimi anni.
Ormai le speranze sono poche, quello che tra qualche ora diventerà per me "Giovanni" è morto.
Giunto a casa, mi informo sull'ANSA per saperne di più. Giovanni Falbo di Aosta ci ha lasciati, folgorato da un cavo dell'alta tensione mentre lavorava.

Il pullman, l'addio...

Pochi giorni dopo, chiacchierando con amici, vengo a scoprire che Giovanni, pochi anni fa, aveva subito un grave incidente in motorino, che lo aveva costretto ad una lunga degenza in ospedale e gli aveva fatto rischiare di perdere una gamba. Durante le lunghe sedute di riabilitazione, era cambiato. Prima, ragazzo immaturo che saltava le sedute e brontolava per ogni difficoltà. Poi, giovane maturo che, al momento di togliere i ferri, pochi giorni fa, ultimo ricordo di quel brutto incidente, rimproverava un altro ragazzo nella medesima situazione di difficoltà e con le stesse pigrizie nella rieducazione.

I ferri, la speranza...

Oggi il TG annuncia il funerale, nel pomeriggio nella Parrocchia dove abitava il giovane. Giornata normale, di gioia per i più fortunati e di dolore per tutti gli altri. Passeggio in città, per dare un'occhiata alle auto storiche che rievocheranno nel pomeriggio la mitica "Aosta-Pila". In piazza Narbonne, accanto all'orrenda fontana che porta un po' di refrigerio in una giornata torrida, una scritta fresca fresca, con una bomboletta azzurra, sul marmo della lunga seduta che contorna la piazza. "Giò per sempre nei nostri cuori!!!". Un ricordo abusivo, rubato.

Un ricordo che verrà cancellato...


La notizia su 12vda.it, con la mia foto.

Ciao Giovanni

mercoledì 5 luglio 2006

Italia-Germania, Prodi-Merkel

In questo momento, mi sfiora un pensiero: Berlusconi è a casa!