lunedì 31 maggio 2004

Right in Sight - Aosta - 29/05/2004

La serata inizia male: età media inferiore ai 12 anni. E considerando che siamo almeno in 10 ultraventeni la cosa è tragica.
Come tutte le cose iniziate male poi, per fortuna, finiscono bene.
O forse non tutte.
Insomma, a me in questo periodo succede così: le cose iniziano malissimo e finiscono bene.
Il classico lieto fine.
Anche in un concerto metal

Iniziano i Re di Maggio, band valdostana di rock sincero, forse un po' troppo. Sta di fatto che, come al solito, il pubblico non si accende. E anzi, se ne va.
Resta solo lo zoccolo duro: i fan più accaniti e i suonatori.

Sulla sala cala il buio. Buio dentro, buio fuori. Cupi anche i vestiti indossati dal gruppo clou della serata.
Urla di donna. Sicuramente un effetto, perché il piattume tra il pubblico serpeggia. Urla, urla e ancora urla: si comincia così.
Batteria, basso, chitarra, voce nell'ordine entrano in scena.
Solo dopo si vedono i volti di chi sta dietro agli strumenti. Il metal richiede scenografia, e il nero è il colore che meglio si adatta a questa musica cupa e a questa voce graffiante. Maschere nere volano via, cappucci neri scendono dalla testa senza più fare mostra di sé.
C'è vita, c'è partecipazione del pubblico. Applausi. Il cantante invita il pubblico (che è tornato numeroso dopo la pausa) ad avvicinarsi. "Non vi mangio" anche se dai ruggiti che "canta" parrebbe di sì. Il pubblico si fida: ed è una cosa mai vista all'Anita.
Come un calvo con la frangetta. Non si era mai visto.
E così, in questa atmosfera irreale e in questa musica rigata, la serata se ne va in un batter d'occhio. Volano, come erano volate le maschere, la bacchette del batterista. Scappano il chitarrista e il bassista. Resta soltanto, solo al centro del palco, di spalle appallottolato davanti alla gran cassa un omino che urla sui rumori distorti delle corde ancora calde. Poi anche lui se ne va.

E lo spettacolo è finito.

martedì 25 maggio 2004

Sciopero dei Magistrati

Una considerazione alla Silvio:
L'86% dei Magistrati italiani è comunista

lunedì 24 maggio 2004

Studio Aperto

Chiamarlo telegiornale è un insulto... Per gli altri telegiornali, ovviamente.
Notizie di oggi:
- diete fai da te
- le veline alle prese con la prova costume
- Leon Cino (!?) vincitore di Amici di Filippo De Maria, "la conduttrice più 'omo che ce sia" (come direbbe Martufello)
- Serena (GF4) ad Amici
- Floriana (GF3) alla Fattoria
- Meteo
Non ci resta che urlare Italia 1!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! uscendo gocciolanti di guano da un letamaio gustandoci un gelato all'ananas a testa in giù...

Il Prof., la salita, il tavolo in rovere

Aosta, domenica 23 maggio 2004.
Ore 8:00 Sveglia. Dopo le tribune elettorali su MTV, la giornata non può che migliorare. Abbondante colazione e via in sella... Magari... Avessi le gambe sarebbe l'ideale... Invece mi accontento di un primo tratto di salita in macchina per alleggerire la fatica... e magari svegliarmi un po'...
Ore 9:05 Primo incontro. "Mannaggia la miseria, sei solo qui!" Va bene che vai al doppio di me, ma io sono in macchina... Eh eh...
Incontro Duff ad inizio salita, proprio poco oltre Aosta, che soffre, al contrario di me e della mia auto, la salita. "OK, vi raggiungo su..."
Ore 9:15 Secondo incontro?? Sì, in effetti quel ciclista appoggiato ad un paracarro ad Etroubles era proprio lui... Il mitico Prof. Sergio Servadio da Pisa... E la sua macchina targata Firenze (e l'odio secolare? Un vero pisano avrebbe verniciato la targa trasformando la F in P...) con il telaio in frassino sul tetto... Vabbè, aspettiamo per essere sicuro che sia proprio lui... Mentre vago per le montagne valdostane mi accorgo che fuori dal tepore dell'abitacolo ci sono solo 5°... Ecco perché la chiamano Coumba Freida... In compenso il cielo è perfetto, non una nuvola a cercarla con pazienza...
Ore 9:30 Secondo incontro. Sotto Saint-Rhemy, il ciclista vecchio stampo Sergio e il ciclista senza stampo, il sottoscritto, finalmente vengono a contatto. Lasciata l'odiata (in genere) ma amata (stamattina, con questo freschetto e questa salita evitata...) quattroruote inforco finalmente la bici. Quattro chiacchiere col Prof. su questioni universitarie varie e decidiamo di portarci avanti. Duff tanto ci ribecca...
Ore 9:45 Duff ci ribecca. Sulla strada del Colle, che ufficialmente è ancora chiusa ma già relativamente trafficata, automobilisti e motociclisti la fanno da padroni, come numero. Skirollisti e ciclisti fanno da contorno. Di buon passo, il clima cambia, e anche il paesaggio si fa più caratteristico. La sbarra sancisce la definitiva liberazione dal mondo motorizzato. "Ecco perché Simoni ha una bici da 6 chili e 800 grammi... Per scavalcare senza problemi sbarre come questa". Se ho ancora fiato per dire cretinate simili, qualcosa che non va ci deve pur essere...
Ore 11:15 Su su e su ancora, la neve aumenta e i compagni di viaggio diminuiscono. Qualche pedone che fotografa i due caratteristici muri di neve che persistono in alcuni tratti, una marmotta che attraversa la strada (porterà sfortuna??) e si infila in un tubo per nascondersi alla nostra vista. Il tempo è volato e siamo già in discesa, bloccati nell'ascesa dal vento fortissimo e freddo più che dalla neve, che nulla ha potuto contro il caldo dei giorni passati. La discesa scorre via veloce, talmente bene che dimentichiamo quasi la sbarra! Il Prof. è lesto ad inchiodare e ad evitare l'impatto con un nugolo di persone (motociclisti appiedati, famiglie con bambini, amanti della montagna scarsi camminatori) delusi dalla chiusura della strada. Chiedono informazioni, come se potessero far passare di là motori e motorini con un solo gesto, come noi.
Ore 11:30 Saint-Rhemy è minimamente popolato. Le campane suonano a festa. Una fontana ci ristora, poi torniamo rapidamente a valle tra il caos del traffico domenicale verso la Svizzera.
Ore 11:45 A Etroubles, trovato chiuso per ferie il locale "di fiducia" del Prof., ci infiliamo alla ricerca di qualcosa di caldo in un bar, caratteristico ma atipico anche per noi valdotain... Il Prof. ci si trova benissimo e si innamora di un tavolo in rovere di cui chiede informazioni. Passa agli occhi della proprietaria del baretto per un artigiano locale, che è ben felice di accontentare le sue richieste in materia di legname e venature.
Insomma, anche questo è ciclismo. O no?

mercoledì 19 maggio 2004

12 anni...

sabato 8 maggio 2004

Montagna elettorale

Un giro per la città, a causa di un funerale, in luoghi che di solito non frequento è riuscito a suscitare in me grasse risate...
"Per un'Italia in Europa e nel mondo,
vota Forza Italia,
scrivi BUFFONE!!"

Silenzio stampa sul silenzio stampa

Il motivo di un silenzio stampa può essere validissimo, soprattutto se pensiamo che le voci prevalenti erano quelle dei team Cucuzza o Parodi.
Ma perché spendere titoloni, inchiostro, minuti di telegiornali parlando del nulla, e cioè del silenzio stampa? E perché poi aprire dibattiti ad hoc sullo stesso non-argomento?