martedì 30 dicembre 2008

Antropizzatevi!

Gli ambientalisti, e molti altri, sostengono che occorrerebbe portare da mangiare a stambecchi e camosci nel Parco Nazionale del Gran Paradiso dopo le nevicate eccezionali. Insalatina di lattuga all'aceto balsamico e fonduta di Fontina, forse. Magari il tutto innaffiato da abbondante vino rosso locale.

Il prossimo passo sarà quello di salvare le gazzelle dai malefici leoni, difendendole giorno e notte in recinti di protezione e contemporaneamente portando ai felini abbondanti razioni di Simmenthal, per evitare che tirino le cuoia.

Poi ci si accorgerà che la Simmenthal è fatta con carne bovina, e quindi si passerà alle bistecche di soia. Per la gioia di gazzelle e leoni.

Qualcuno sostiene che servirebbe portare qualche balla di fieno in quota perché "gli animali del Parco non riescono più ad adattarsi alle nevicate abbondanti a causa dell'antropizzazione della montagna". Ecco, per una settimana manderei quei simpaticoni che danno aria alla bocca a 2500-2700 metri di quota, in un bosco rado o in un pascolo in quota, lontano da tutto e da tutti, per vivere una vacanza all'insegna dell'antropizzazione e della multiculturalità.

Tutto questo discorso come se negli anni passati non fosse mai nevicato. Meno male che stambecchi e camosci non ci capiscono, altrimenti scenderebbero a valle per imbandire le nostre tavole delle feste con simpatiche petolle antropizzate.

Nell'immagine, corna di stambecco di soia nel Castello Reale di Sarre, Aosta

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Oh, era proprio il post che volevo leggere. Bravo.

A.

Anonimo ha detto...

Dissento.
Ste bestie una volta scendevano a valle a mangiare quando a monte c'era troppa neve, ora l'evoluzione dovrebbe imporle di fare lo slalom tra i SUV e imparare ad ordinare al ristorante. Per quanto nutrirle artificialmente sia difficile e pericoloso sono felice che ci sia qualcuno che prende atto di questo problema e cerchi di rimediare.

Anonimo ha detto...

*prendA

El Pì

manomano ha detto...

El Pì, se non ti conoscessi bene direi che non conosci le valli del Gran Paradiso. Lì ben poco è cambiato negli ultimi 50-60 anni: l'antropizzazione non è avanzata né a Cogne (nelle valli del Parco), né a Valsavarenche, né a Rhèmes, né nella valli Orco e Soana (che anzi sono in piena depressione demografica e abitativa). Si può dire che la situazione, per gli animali, non sia cambiata: la più grande antropizzazione sarebbe portar loro da mangiare

Anonimo ha detto...

Ah beh, non sono questo esperto delle valli del Gran Paradiso e quello che dici ci può anche stare, ma per quanto la popolazione possa calare, traffico ed infrastrutture, che disorientano le bestie, immagino che saranno cresciute in questi anni.
Da una parte si può dire, che essendo animali selvatici questi debbano cavarsela da soli per sopravvivere, dall'altra, a mio parere, aleggia il sospetto che la nostra presenza vicino al loro abitat falsi un po' i giochi in partenza.

manomano ha detto...

La tua è un'impressione condivisibile, ma di chi non ha mai visto le zone. Ci sono aree vaste in cui l'uomo mette il naso soltanto d'estate, in alpeggio, e che sono completamente incontaminate. Quella è la vera natura, non quella dell'uomo che porta balle di fieno con l'elicottero.

Quello sostenuto da tutti è puro anti-ambientalismo di facciata, per pararsi il culo e dire "guarda quanti danni abbiamo fatto", e che invece ne fa ancora di più