Eugenio Scalfari, da Fazio (Fabio, non Antonio) ha parlato di "questione morale". Da un "komunista kome lui" (cit. Berlusconi), non ci si poteva aspettare argomento più scontato.
Furbescamente, il "maledetto komunista" (autore citato), ha tirato in ballo la Chiesa cattolica e i politici cattolici. Perché mai il Papa o il fido Ruini (che per mettere il naso nelle cose degli altri è bravissimo, ma solo quando gli fa comodo) non si sono espressi sullo scandalo finanziario degli ultimi mesi? [...]Perché il Papa si è limitato a non rivolgere parola al caro Fazio (Antonio, non Fabio) quando da "buon" cattolico, è andato in San Pietro poche ore dopo le dimissioni? Perché i partiti di "Centro" non hanno combattuto anch'essi una battaglia morale prendendo le distanze da chi si professava cattolico praticante, con una mano prendeva dalle banche e con l'altra metteva i soldini nella colletta domenicale?
Scalfari ha così parlato di "cattolici non cristiani", facendo riferimento a tutti i democristiani, ai mafiosi, ai banchieri corrotti che si professano buoni cattolici e quando Ruini non li vede fanno le peggiori cose.
La mia concezione religiosa è proprio questa. Prima di essere un "buon cattolico" voglio essere un buon cristiano, una brava persona nel vero senso del termine. Per altri, evidentemente chi ne ha capito di più nella vita, è esattamente il contrario...
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