Era un po' di tempo che non ascoltavo Musica. Nel senso che l'ho sempre "sentita", ogni giorno da mattina a sera. Ma ultimamente troppe cose da fare mi avevano allontanato dall'"ascolto" puro e semplice di un album, in santa pace e senza pensieri per la testa. Non avrei avuto il tempo nemmeno oggi, preso come sono in questo periodo, ma l'ho fatto. Chissenefrega se il mio lavoro arriverà con un po' di ritardo e la soddisfazione dei miei "stakeholders" sarà minore, perlomeno ho passato un paio di orette in tranquillità, in poltrona.
Ho ripreso in mano una sfilza di quelli che considero i miei dischi preferiti. Non c'è mp3 che tenga, i CD e le loro copertine e il loro libretto e lo stereo e le cuffie nere enormi sono gesti di ascolto che il digitale non fornisce. E non deve fornire.
Di questi tempi, come gusti sono molto inglese e molto tradizionale.
Anni '60, Beatles, Abbey Road.
Anni '70, Jam, All mod cons.
Anni '80, Stone Roses, Stone Roses.
Anni '90, Oasis, (What's the story) Morning glory.
Anni '00, Libertines, Up the brackets.
Album molto diversi, con un filo conduttore comune inevitabile. Tutti freschi allo stesso modo, a testimoniare la grandezza dei dischi più vecchi della lista, che resistono alla grande alle novità di 40 anni di musica pop-rock.
Mi sono rilassato, mi sono entusiasmato. Potere della musica, mi sento rigenerato. Prima affrontavo spaesato la pagina bianca dell'articolo che devo scrivere. Ora mi sembra una bazzeccola.
Sono di buon umore...
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