
Bätzing spiega tante cose, traccia quadri sconfortanti e disarmanti per puntualità e completezza. Non c'è ambito scientifico che gli sia resistito, la sua curiosità e la sua ricerca si sono inserito in ogni anfratto dello scibile alpino.
Ma "Le Alpi", e nel mio piccolo lo dico da economista, è un libro di economia. Uno dei migliori libri di economia applicata ed empirica che mi sia mai capitato tra le mani. Tracciato il quadro generale nei primi tre blocchi di lettura, con una lucida analisi storica, economica, sociologica e sociale, antropologica, geologica e naturale, l'autore si permette di pennellare le conclusioni, dando il meglio di sé nella quarta parte, pregna di ricette, di soluzioni politico-amministrative e di conclusioni scientifiche che mai nessun politico attuale adotterebbe, vista la loro apparente semplicità. "Per chi ci ha preso, Bätzing, lo sappiamo noi quali sono i nostri problemi, e sono particolari e solo nostri, non può venire da fuori e capirli"
E invece il ricercatore, pur non negando le differenze territoriali e storiche marcate all'interno dell'arco alpino, traccia un quadro generale completamente diverso dal "sentito dire" politico e dall'allarmismo autonomistico. Le Alpi non sono una zona svantaggiata, le Alpi non sono nemmeno un'area diversa dalle altre. Le Alpi sono semplicemente inerti. L'inerzia le fa reagire lentamente agli impulsi positivi che vengono dall'esterno. E l'inerzia stessa le rende le prime protagoniste dei problemi a cui tutte le zone rurali del mondo andranno incontro nel medio termine. Le Alpi sono quindi un ideale laboratorio, un'avanguardia sociale economica e ambientale in cui si potrà vedere, in un futuro per niente remoto, se la nostra vecchia Europa riuscirà a centrare l'obiettivo dello sviluppo sostenibile o se continuerà a correre, correre, correre. Per poi deragliare bruscamente e inesorabilmente.
Werner Bätzing
Le Alpi - Una regione unica al centro dell'Europa
Bollati Boringhieri, Torino, 2006
Euro 50,00
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