
Il prossimo passo sarà quello di salvare le gazzelle dai malefici leoni, difendendole giorno e notte in recinti di protezione e contemporaneamente portando ai felini abbondanti razioni di Simmenthal, per evitare che tirino le cuoia.
Poi ci si accorgerà che la Simmenthal è fatta con carne bovina, e quindi si passerà alle bistecche di soia. Per la gioia di gazzelle e leoni.
Qualcuno sostiene che servirebbe portare qualche balla di fieno in quota perché "gli animali del Parco non riescono più ad adattarsi alle nevicate abbondanti a causa dell'antropizzazione della montagna". Ecco, per una settimana manderei quei simpaticoni che danno aria alla bocca a 2500-2700 metri di quota, in un bosco rado o in un pascolo in quota, lontano da tutto e da tutti, per vivere una vacanza all'insegna dell'antropizzazione e della multiculturalità.
Tutto questo discorso come se negli anni passati non fosse mai nevicato. Meno male che stambecchi e camosci non ci capiscono, altrimenti scenderebbero a valle per imbandire le nostre tavole delle feste con simpatiche petolle antropizzate.
Nell'immagine, corna di stambecco di soia nel Castello Reale di Sarre, Aosta