Continuano a chiamarla pausa estiva... Pausa da che cosa? Già in inverno il nulla domina i palinsesti della tivù italiana, arriva l'estate e cosa succede? Chiude tutto.
Se ne va il nulla. Per arrivare la replica del nulla.
Poi è una mia personale impressione o quest'anno, avendo così poco da dire già durante la normale programmazione, hanno deciso tutti di chiudere prima?
Persino Costanzo se ne sta lì, triste triste, da solo tutte le mattine contro la settimiladuecentosettantunesima replica di Baywatch e Uno Mattina Estate che fa del gossip il suo cavallo di battaglia.
Il preserale è scomparso, lasciando addirittura posto a Papi!! Ma dove sono i direttori di rete? Il rincoglionimento che loro stessi hanno propinato agli italiani gli si è ritorto contro?
Il post-TG è passato dalla tragedia dei pacchi alla tragedia della replica dei pacchi.
In prima serata: ciclo horror, ciclo amore, ciclo calcio, ciclo fiction orrende.
In seconda serata: ciclo horror 2003, ciclo amore 2003, ciclo calcio.
In terza serata: ciclo horror 2002, ciclo amore 2002.
E riusciamo pure a domandarci da dove nasce la perdita di valori che sta colpendo il nostro Paese!
Preso dalla noia, dalla rabbia, da non so quale altra emozione negativa fosse presente in me, ho cambiato canale. E ancora. E ancora. E ancora. Arrivato su France 2 (eh sì, noi valdostani siamo privilegiati...) ci si accorge che oltralpe la musica è diversa.
Dopo la programmazione invernale, già ottima di suo, in estate parte una serie di programmi minori ma intelligenti, che potrebbero venire sfruttati alla morte durante tutto l'anno, e che servono per far scoprire nuovi format e nuovi volti (non come da noi, dove ci pensano Veline e GF) originali, giovani e spigliati da far poi esplodere durante l'inverno.
Sarà una naturale abbondanza di cervelli francese (ne dubito fortemente). Sarà che di là la gente ha il coraggio di cambiare canale o di spegnere la TV (con la puzza sotto il naso di tutti i francesi non ne dubito). L'unica spiegazione è una lotta intelligente ad accaparrarsi il potenziale telespettatore, che evidentemente non ha ancora il cervello in pappa come da noi e sa scegliere e discriminare tra un quiz sulle parole e un quiz sui pacchi, tra un reality show e un film.
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