venerdì 31 dicembre 2004

La MTB come alternativa turistica in Valle d’Aosta

Per tediarvi ancora un po', il "sottotitolo" di un project work che sto facendo e scrivendo. Inauguro così una nuova categoria, Accademic, in cui illustrerò le scoppiettanti novità dell'Università della Valle d'Aosta e delle sue colleghe in giro per il mondo. Ma ecco il tutto:
«Analizzando l’offerta turistica estiva in Valle d’Aosta, si può notare come negli ultimi anni questa si sia arricchita di nuovi prodotti. Tra di essi, un nuovo modo di concepire la Mountain Bike è arrivato anche nella nostra Regione, in ritardo di molti anni rispetto ad altre località dell’arco alpino.
Lanciarsi da una pista da sci con una bicicletta è ancora visto con cattivo occhio da molti: la sfida è quella della sicurezza, tramite guide esperte che già lavorano con profitto e tramite una regolamentazione (per ora inesistente) più attenta a tutti gli utenti della montagna.
Le località che hanno accettato di rimettersi in gioco sono per ora due, La Thuile e Pila: la MTB classica (il cross country), che pur si pratica in entrambe le località, ha lasciato il passo al freeride e al downhill, per ora limitato a Pila. Cervinia sta a guardare, puntando, come Pila, su alcuni eventi, ma non avendo ancora un’offerta definita.
La promozione e la qualità hanno dato i propri frutti, il prossimo passo è l’integrazione del biker con un sistema di offerta che è in gran parte inadatto e antiquato rispetto alle sue esigenze.»

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