La notizia:
«Educazione fisica nelle scuole, addio.
Nel deserto del disinteresse generale e nella scarsissima attenzione dei media è passato il provvedimento del ministro Moratti con cui si riducono le ore di educazione fisica nella scuola.
Un indirizzo che la dice lunga su quale valore attribuisca questo governo allo sport come elemento di formazione fisica e psicologica per i giovani. La critica più accesa viene dai Verdi che attaccano la riduzione delle ore di educazione fisica prevista dalla riforma nel secondo ciclo di istruzione. "E' chiaro che il ministro Moratti - afferma il senatore Fiorello Cortiana, membro della commissione Cultura, istruzione e sport di palazzo Madama - considera l'educazione fisica cosa di poco conto, così anziché preoccuparsi di promuovere nella scuola i valori etici dello sport ne riduce le ore. Un contrasto evidente rispetto agli altri paesi europei, che invece promuovono l'attività motoria dalla scuola materna all' università ". Inutile aggiungere che, secondo studi recenti, le malattie da ipocinesi (mancanza o insufficiente attività fisica) stanno drammaticamente aumentando fra i giovani, una tendenza confermata - statistiche alla mano - dal corrispondente aumento dell’obesità nei bambini e nei giovani. Con ovvi e pesanti costi per la sanità pubblica. Secondo Cortiana, con questa riforma delle scuole superiori (che riduce le ore di educazione fisica per gli alunni tra i 14 e i 19 anni da due ore a una) "la signora Moratti non promuove l' educazione corpo-mente, ma consegna i giovani a un mondo sportivo fatto solo di 'prestazione', cioè un mondo fatto di doping, scorrettezze e ingiustizie". "L'antisportività, intesa come tutti gli elementi degenerativi dello sport professionistico e dilettantistico - spiega l'esponente del Verdi - è un pericolo che, purtroppo, si trova dietro l'angolo. Infatti, per molti giovani Pantani diventa l'eroe, in realtà è un 'tragico eroe'. Lo sport - conclude Cortiana - è l'attività umana e sociale che più di tutte merita correttezza onestà e giustizia e la scuola dovrebbe esserne la prima promotrice".»
Il commento:
Personalmente l'educazione fisica a scuola non è mai piaciuta. Quando non si facevano attività idiote, si giocava a calcio. E considerando che il calcio era il meno peggio è tutto detto.
Oltre all'inutilità di alcune attività, anche quando venivano svolte pratiche interessanti le due ore canoniche di educazione fisica erano insufficienti, impossibile vedere dei risultati a lungo termine se non in attività praticate anche in orario extra-scolastico.
Sta di fatto che ho visto, dopo il liceo o le superiori che dir si voglia, la ciccia strabordare tutta d'un colpo perché veniva sottratta all'organismo anche l'unica dose settimanale di attività sportiva.
Insomma, secondo me il problema era l'insufficienza del tempo e spesso l'incompetenza e l'incapacità di trasmettere il messaggio "salutista" (Sirchia docet) dell'attività fisica da parte di professoroni e insegnanti.
Quindi chi, per pigrizia, mancanza di tradizione familiare o mancanza di cultura sportiva, non svolgeva attività fisica al di fuori dell'ambiente scolastico è rimasto molto spesso schifato da un mondo sportivo distorto che l'educazione fisica faceva entrare nel suo mondo, e sicuramente non si sogna di iniziare, dopo la fine degli studi, la pratica di un'attività fisica.
Ma da qui a ridurre l'educazione fisica ce ne passa.....
mercoledì 9 febbraio 2005
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