lunedì 14 maggio 2007

Come farsi del male aggratis

Ieri solito giro in muntan baic, una bella discesola in compagnia.
Poco prima di metà percorso, appare una simpatica girandola "portatile" proprio in mezzo al sentiero. E' chiusa, non butta fuori acqua con il solito "tac-tac". Rallentiamo, la aggiriamo, non ci crea nessun problema. Peccato che, attaccato alla girandola, ci fosse un bel fil di ferro, lungo qualche metro, che si attorciglia alle bici, ruote, al cambio, dovunque.

Ultimiamo il giro, mancano 500 metri, a spanne: sono io davanti in un lungo rettilineo molto ripido e largo. L'erba è alta, abbastanza preoccupante perché può celare qualsiasi cosa: sassi, buche, rami, o fili di ferro, visto che oggi li abbiamo già incontrati. Rallento e scendo con prudenza. All'improvviso, vedo un filo arancione, il classico "pastore elettrico" che qualche allevatore ha lasciato a mezza altezza in mezzo alla strada.
Geniale.
Inchiodo, ma non riesco ad evitarlo. Cado, batto un po' dappertutto, mi graffio le gambe, batto le ginocchia, un gomito, la testa, tutto.. rotolo un po'.
Insomma, io sono passato oltre al filo, la bici ci è rimasta attaccata, quasi avviluppata al pastore.
E meno male che andavo piano... ma questa moda di lasciare sentieri e strade in "disordine" non è piacevole... soprattutto il giorno dopo, quando anche a camminare senti le ferite che tirano...

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