martedì 3 giugno 2008

Fini la calamita

Gianfranco Fini ha annunciato di non voler partecipare all'incontro già fissato con il presidente iraniano, Ahmadinejad: «Ne incontro già tutti i giorni, di pazzoidi, non vedo perché debbano venire fin dalla Persia».

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ha detto anche che non li incontra per le dichiarazioni su Israele.
Tutti che odiano Al..non lo odiano però quando l'Iran da il petrolio a mezzo mondo o metà emisfero vuole sedersi con lui per il programma nucleare.

Ti riporto un commento interessante

Facciamo Ammuina Olé
La farsa tra Ahmadinejad e la comunità ebraica romana

Giovani, donne e bambini di religione ebraica hanno sfilato nel centro di Roma, diretti al palazzo della Fao, attorno al quale le forze dell'ordine hanno istituito una zona rossa accessibile soltanto alle delegazioni del vertice, per protestare contro il presidente dell'Iran Mahmoud Ahmadinejad e la sua politica contro l'esistenza dello stato di Israele. I manifestanti hanno sventolato bandiere di Israele al grido di «Israel, Israel». «Dopo le ultime dichiarazioni rilasciate da quel tiranno contro Israele - ha spiegato un portavoce dei manifestanti - abbiamo deciso di venire qui per dichiarare il nostro dissenso alla presenza di Ahmadinejad al vertice. Vogliamo, invece, ringraziare le autorità italiane a cominciare dal presidente del Consiglio Berlusconi che non lo ha ricevuto a Palazzo Chigi e del presidente della Camera Fini che ha deciso di non incontrare l'ambasciatore iraniano». Il portavoce ha inoltre detto che «è apprezzabile anche la posizione assunta dal Vaticano che ha deciso di negare al presidente iraniano l'udienza con il Papa».
Il capo del governo di Teheran - che lunedì era tornato ad attaccare Israele annunciando che sarà presto cancellato dalle cartine geografiche - ha ribadito la sua posizione in proposito: «Israele scomparirà a prescindere dall'Iran, è nell'interesse di tutti».

Quello che però i manifestanti non possono non sapere è che altro sono le posizioni roboanti, che hanno un senso per rassicurare le popolazioni mediorientali che – chissà perché – sono tutte ostili ad Israele e terrorizzate dalla sua politica, altro sono i fatti.

Ad Ahamdinejad basterebbe, tanto per cominciare, vietare l'esportazione di petrolio che, facendo una sosta di comodo in Olanda, giunge in Israele proprio da quelll'Iran che vorrà pure la distruzione dello stato ebraico ma intanto ne è il principale fornitore energetico. Potrebbe pure, il Presidente iraniano, bloccare i rapporti commerciali tra i due Paesi, per non parlare delle importazioni di armi israeliane. Non ci azzardiamo nemmeno a sognare un dietrofront in Iraq ove gli iraniani sono forza di occupazione, insieme agli inglesi, agli americani e agli israeliani e, con questi ultimi, preparano e addestrano battaglioni della morte. Né la “comunità internazionale” è poi così ostile a Teheran; non solo perché l'Iran gode del sostegno interessato di Russia e Cina ma perché sono gli inglesi i principali collaboratori al suo programma nucleare. In Italia non sarà ricevuto a cena da Berlusconi o da Frattini (sai che noi cenare con quest'ultimo!) ma si fanno carte false per sedersi al tavolo con lo statista “indesiderato” per mediare (leggasi moltiplicare i dividendi) sul suo sviluppo nucleare. Il tutto è, in gran misura, una farsa. Ahmadinejad più coopera con Israele più lo minaccia di estinzione; Israele più coopera con l'Iran più allarma la “comunità internazionale” mettendola in guardia contro questo mostro pericoloso. Intanto lo spettro di un antisemita nuclearizzato compatta le comunità ebraiche mantenendole asservite alle loro oligarchie, in Europa si rinnova lo spettro di un nemico esterno, accarezzando quanto possibile la favola dello “scontro tra religioni”, i rapporti internazionali sono tenuti, solo in linea ufficiale, ovviamente, nel lessico e nelllo spirito cari agli americani. E intanto prosegue la macellazione dei palestinesi e degli iracheni, la schiavitù dei tibetani, cresce la fame nel mondo e noi veniamo distratti da autentiche pagliacciate con cui ci nascondono l'essenziale

fonte noreporter.org