martedì 7 giugno 2005

Aosta città al collasso

Un amico romano mi dice che non ha mai visto una città così caotica. Io gli credo, vado dicendolo da anni. Aosta è un inferno. Quando poi gli ho riferito che, fino a pochi anni fa, tutto il traffico diretto al Tunnel del Monte Bianco e al Tunnel del Gran San Bernardo passava in piena città, in statale, mi ha quasi riso in faccia.
Quando poi gli ho spiegato che no, non stavo assolutamente scherzando...

Dopo il rogo del Tunnel del Fréjus, il traffico automobilistico e pesante in Valle d'Aosta è quasi raddoppiato. Aggiungiamo che la lunga galleria di collegamento tra la A5 Torino-Aosta e la statale per il Gran San Bernardo è chiusa a senso alternato per lavori, arriviamo alla conclusione che il caos è immane. Ci vogliono quarti d'ora per fare 2 chilometri per attraversare la città. I cantieri, aperti per lunghi mesi su molte strade, stanno lì a migliorare la situazione. Basta chiudere 200 metri di una via e l'incolonnamento è assicurato in tutta la ridente cittadina turistica.
Se aggiungiamo che fino a 5000 TIR al giorno passeranno per la valle per arrivare garruli al Bianco e alla Francia, perché mai un turista con il raziocinio minimo del viaggiatore di montagna dovrebbe scegliere proprio i nostri lidi per i suoi soggiorni? A quando qualcuno che si preoccupi seriamente per la nostra regione, senza fare semplice scaricabarile con i vicini?

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