
"Io non voto Arcobaleno, anche se vorrei perché mi ci riconosco. Però presenta troppi impresentabili, troppe persone che predicano bene e razzolano male". L'ho sentito dire riferito alla lista che comprende tutta la sinistra, un partitino regionalista e l'Italia dei valori di Di Pietro. Chi l'ha detto voterà per l'UV: evidentemente condannati riabilitati, intrattenitori popolari e assessoroni fanno una meglio figura rispetto a operai, insegnanti, impiegati.
"Io non voto la destra perché è troppo legata a Berlusconi". Evidentemente l'antiberlusconismo esiste e resiste, non come crede Veltroni.
"Io non voto la destra perché non è questa, la destra". Evidentemente il PdL non piace ai veri conservatori e ai veri liberali.
"Io non voto PD, Veltroni mi sta in quel posto". Stesso discorso fatto prima su Berlusconi, non si capisce come possano influire Silvio e Walter nella politica locale se non come "area di riferimento".
A Roma c'è ormai un Governo in tenuta antisommossa. Vara il decreto "sicurezza", seguono un paio di nottate di roghi nei campi rom. Vara il decreto rifiuti, scontri a fuoco nel napoletano. Maroni: "non trattiamo con chi lancia molotov" e risponde con i manganelli e le formazioni a tartaruga. Alemanno, sindaco di Roma, tuona contro gli italiani che tirano sotto persone di notte, ubriachi: "serve più sicurezza", ma quelli non sono rom e non si possono rastrellare e incasellare nei luoghi comuni.
L'opposizione che fa? Dialogo: dice che avrebbe voluto fare le stesse identiche cose, ma non ha potuto "per colpa di quegli orchi della sinistra". Bella roba: alla faccia dell'integrazione, del dialogo con le popolazioni locali che anche PD (e persino l'Udeur e l'UDC) professavano, adesso si accorgono tutti che le botte possono essere la soluzione. La sinistra scuote la testa, ma come un pugile suonato e non come una volpe che aspetta il momento buono per tornare leone.
Insomma: personalmente trovo che schierare l'esercito per accumulare rifiuti in mezzo alle case non sia tollerabile. Trovo che bruciare i campi rom sia meschino e da senza palle. Trovo che le ronde per la sicurezza siano l'apice della xenofobia e che avere paura di finire arrotati dalle auto la sera in centro sia da popolazione senza spina dorsale: non è un problema di sicurezza, ma di educazione. Per anni i media hanno martellato la popolazione con il messaggio degli immigrati assassini, stupratori e ladri, nel più vile dei ragionamenti e nel segno dell'etica più pigra e comoda.
E' così difficile fermare gli irregolari alle frontiere? Rimpatriare gli irregolari dai CPT? Integrare chi c'è e chi entra regolarmente? E soprattutto, è così irragionevole fare opposizione chiedendo queste cose? Non sono né politiche di destra, né di sinistra, ma di buon senso.
Già, il buon senso. I grandi partiti del buon senso, che non ci sono più. Gli unici, resistono e vinceranno ancora una volta in Valle d'Aosta. Potrebbero essere proprio questi i temi perché questi "non allineati autonomisti" scelgano da che parte stare per eventuali alleanze: per i rifiuti, con la politica terroristica "Aosta come Napoli" spingono per l'inceneritore anche senza avere i numeri perché sia economicamente sostenibile; l'immigrazione è un problema secondario, un campo rom da queste parti resiste uno o due giorni e poi nemmeno gli zingari ne possono più degli abitanti circostanti e delle forze di polizia schierate.
Le alleanze non preventivate sono ciò che temo: in pomeriggio andrò a votare A, che dopo si alleerà con B. "Non voto UV questa volta, non voglio dare il voto alla destra, perché tanto ci si alleeranno prima o poi": altro commento "tra la gente". "Io non voto": mi giungeva nuova la voce di una persona che in passato aveva sempre votato; "in questi giorni tutti chiedono il voto, da lunedì non li vedrà più nessuno. Non mi faccio prendere per il naso un'altra volta".
Nell'immagine, la Casta
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