martedì 15 aprile 2008

L'inizio della fine #16 - Un nuovo inizio

La serie di post "L'inizio della fine" che, molto salturiamente, ha raccolto l'ascesa del grillismo e la caduta del governo Prodi, le elezioni e il ritorno di Silviuccio, si conclude qui. Almeno per il momento.
In poco più di un mese, il quadro politico è letteralmente crollato: la fine per molti, ma non esattamente la stessa fine che molti elettori "anti-casta" si auguravano. Segno ancora una volta dello scollamento della capi dalla base, del masochismo di alcuni parti politiche, della relatività delle leggi elettorali e della scomparsa delle ideologie fini a sé stesse (finalmente non esisterà in Parlamento il partito del no, non ci sarà chi parla di abolizione della proprietà privata e magari tra qualche anno avremo una sinistra vera e moderna). Per la destra non vale lo stesso discorso (ancora troppi delinquenti in Parlamento, troppi fascisti, troppi conflitti di interessi), ma non si può avere sempre tutto...
Detesto Grillo, come avrete capito in questi mesi, e l'antipolitica, ma non posso però che essere felice per tutti questi leader politici di cui ci siamo liberati: Fausto Bertinotti (secondo le vane promesse, avrebbe dovuto lasciare due anni fa); Alfonso Pecoraro Scanio (l'ecologismo e il suo contrario in una sola persona); Enrico Boselli («il Paese non può vivere senza socialisti»: si è visto); Gianni De Michelis (uff... che fatica... è ricco di famiglia e ha sempre un salvagente); Ciriaco De Mita (uff... che fatica... risuscita sempre il terzo giorno); Clemente Mastella (un addio tutt'altro che definitivo, ahimé); Francesco Storace (il tergicristallo della destra), Franco Giordano (komunista!), Francesco Rutelli (alleluia!).
Mi spiace un po' (ma giusto un po') per Vincenzo Visco (odiato da tanti, uno dei pochi a lottare contro l'evasione fiscale e il rigore dei conti pubblici), Romano Prodi (senza di lui, saremmo fuori dall'Europa e dall'euro), persino per quei bolscevichi di Luxuria e Ferrero, i pochi della sinistra folkloristica a lottare per qualcosa di serio e moderno. Mi dispiace un po' anche per Ferrara (ce ne saremmo liberati dalla 7 e dal Foglio) e Santanché (credevo che gli elettori di destra fossero più intelligenti e non si facessero ipnotizzare da Silviuccio così numerosi).

Mi bullo di un paio di previsioni azzeccate
Astensionismo di sinistra
Gli exit poll e il Paese (a)normale
I perseguitati dalla magistratura vanno al governo
Niente Veltrusconi, almeno quello
La rimonta UV

Il toto ministri - satira degna del Bagaglino - Devo adeguarmi ai nuovi gusti di destra
Roberto Calderoli agli Esteri (solo se in t-shirt maomettiana)
Umberto Bossi alla Salute (se ne intende)
Cesare Previti alla Giustizia (se ne intende)
Maurizio Gasparri alla Cultura (se ne intende)
Marcello Dell'Utri allo Sviluppo economico con delega per il Sud (esperto del meridione, conosce tutti gli uomini chiave per lo sviluppo economico: basta abolire qualche reato qua e là e il PIL del meridione crescerà come quello d'Irlanda)

Sim sala bim - Previsioni meteo per i prossimi mesi
Berlusconi inizierà sfondando la quota dei dodici ministri previsti per legge, inserendo un paio di impresentabili nel governo, tollerando e anzi dando spazio a Mussolini, Ciarrapico, Bossi, Calderoli. Rivelerà l'esistenza di un buco da migliaia di milioni di euro, che anziché colmare contribuirà ad allargare. Piazzerà fedelissimi, nani e ballerini in tutte le direzioni delle testate Rai, nelle aziende pubbliche, alle autorithy e all'Unione Europea. Varerà riforme inutili, ingiuste, salvaladri e contro i risparmiatori e i consumatori: abbasserà le tasse ai ricchi, senza toccare quelle che gravano sui più poveri. Salverà a tutti i costi Alitalia e Malpensa, a debito, che domande. Entrerà presto in conflitto con Napolitano, con l'UE, con i pacifisti, con il PD, con Confindustria, con la magistratura. Annuncerà cento volte di non candidarsi tra cinque anni, e poi si riciclerà per l'ennesima volta. E, allora, avrà ancora lo stesso seguito di fedeli obnubilati di oggi.
W l'Italia.

3 commenti:

JeKo ha detto...

E' terrorizzante... Già tutto il mondo ci sfotte... con Calderoli agli Esteri ("Esteri" inteso come "chiusura verso gli"?), Previti alla Giustizia (intesa come "sputtanamento della"?), Gasparri alla cultura (che in effetti ci sta visto che la scuola fa schifo più o meno dappertutto... degno rappresentante... aspettavamo da anni una Moratti bis per radere al suolo quel poco che si salvava) e Dell'Utri a qualunque cosa che non sia alla galera abbiamo seppellito per sempre la rispettabilità del Bel Paese... ci mancava Bossi alle Pari Opportunità e Bondi all'Economia poi facevamo un vero cappotto...

Anonimo ha detto...

Fascisti al governo?
Dove?

Ma il 1943 non è finito da tipo 60 anni e fischia?

Mi sembra di sentire gli slogan degli autonomi che quando devo protestare contro qualcosa danno del fascista a destra e a manca.
Il papa? fascista
Lo psciconano?fascista
Bossi?fascista

Per favore

Comunque mi sembra un'analisi un pò catastrifistica seppur non distante da una presunta verità.
Ma Previti mi sembra che non sia eletto ( oppure è la tua solita sottile ironia..

manomano ha detto...

Mussolini, Ciarrapico e compagnucci sono fascisti, a casa mia. Lo sono e ne vanno fieri.

Previti è ai servizi sociali, per fortuna (ancora per poco, credo...). Era una boutade alla Bagaglino.