Un libro di libri, storie nella storia: protagonisti che scrivono, terapeuticamente, di altri personaggi che scrivono.
Religioni diverse, etnie e ideali politici. Cristiani, cattolici, protestanti, musulmani, copti e maroniti; anarchici, comunisti e socialisti; italiani, africani, mediorientali, libanesi, armeni. Polvere, acqua, letame, cibo. Un racconto intrecciato di lotte personali, collettive, confessionali, popolari, che spazia dall'Italia Cinquecentesca all'Egitto contemporaneo, alla Palestina in guerra, al deserto come luogo da attraversare. A volte è difficile da capire e da seguire.
Maurizio Maggiani potrebbe scrivere di qualunque cosa. E in effetti lo fa spesso: riesce ad incollare il lettore alle pagine, ad incantarlo nonostante il racconto sia complesso, a volte incomprensibile, e veda come narratori i protagonisti stessi, siano questi sconosciuti, immaginari o contemporanei, dal sommo Ungaretti ad un Pascale qualunque. Ma come descrive lui una donna, una sensazione, una situazione mentale... sono in pochi a saperlo fare. In gran parte del libro si narra di un certo Saverio, colpito da un malessere strano, incomprensibile: e Maggiani lo racconta perfettamente, lasciandoci sempre lì a voler trovare un soluzione per il poverino malato, a voler guarire lui e poi a guarire con lui. A volte, basta la volontà.
Maurizio Maggiani
Il coraggio del pettirosso
Feltrinelli, Milano, 1995
Euro 7,50
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento