Il "ma anche" non è solo veltroniano. Lo hanno fatto loro anche Berlusconi e Napolitano. Il primo ha dichiarato che occorre ricordare la liberazione, ma anche i ragazzi di Salò, ma anche le foibe. Il secondo ha ripetuto più o meno la stessa cosa.
Ma ve lo immaginate il Papa che a Pasqua dice "festeggiamo la risurrezione di Gesù, ma anche la sua nascita", come se fosse Natale? O Montezemolo che festeggia il mondiale della Ferrari appena vinto, ma anche quello dell'anno scorso? O Pierino che festeggia il compleanno, ma anche quello di Giovanni, che cade due mesi dopo ma sennò, poverino, si offende?
Ieri era la festa della liberazione. Il giorno del ricordo per le foibe è un altro giorno, e in quel giorno nessuno se ne uscirebbe con un monito "oggi ricordiamo anche le vittime dei lager e i partigiani", perché verrebbe sbeffeggiato.
Pare un concetto semplice, ma anche no.
sabato 26 aprile 2008
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