Non ho mai capito perché uno dei primi libri che si fanno leggere a mamme e piccini è questo capolavoro di psicologia e filosofia di cui un bambino non può capire niente e una mamma media nemmeno. O al limite può diventare irrimediabilmente apprensiva.
Forse perché è un libro a disegni. Forse perché un qualunque bambino ricorderà a vita che un cappello in realtà potrebbe essere un serpente con un elefante dentro. Forse perché la volpe che vuole essere addomesticata è un buon motivo per inculcare la superiorità dell'uomo sugli animali. Forse perché il Piccolo Principe viene dallo spazio.
O forse, ancora meglio, è il libro ideale per essere soggetto del tipico tema di italiano: "Un libro che hai letto in passato e che hai riletto recentemente: quali differenti sensazioni ha provocato in te" e cose simili.
Sta di fatto che io l'ho riletto veramente più e più volte, addirittura in patois (il dialetto valdostano) ed ogni volta conserva, come un buon disco, lo stesso fascino immutato.
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