martedì 11 aprile 2006

Viva, viva, viva la transumanza

Le mandrie abbandonano ad inizio giugno gli insediamenti invernali per iniziare la salita che le porterà agli alpeggi al culmine dell'estate, in cerca dell'erba più fresca e per mantenere un equilibrio ecologico che solo l'uomo è capace di garantire.
Partono tutti, sanno di dover partire: è inevitabile per il bene della montagna, per il bene delle mandrie e per il bene delle tasche degli allevatori.
Prima verso i masi più bassi, e poi sempre più su, man mano che passa il tempo.
Al termine dell'"in-arpa", la desarpa, a metà settembre, fa tornare gli alpigiani a casa ed è una festa per chi è rimasto a valle: per un altro anno ci saranno formaggio e latte.
Ecco che, dopo la sconfitta elettorale dell'Union Valdôtaine, fonti autorevole e rumors dalle stanze "che contano" prevedono una transumanza di politici verso i partiti dei vincitori. Ma non sarà la tradizione vitale e ordinata dei nostri pastori: sarà uno scomposto e goffo tentativo di riavvicinarsi al denaro che si è visto allontanarsi...

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